Coronavirus, a Gaza sei mesi di carcere a chi ha tentato la fuga dalla quarantena
Condannato un palestinese che era fuggito dai prefabbricati allestiti da Hamas a Rafah per alloggiare chi rientra dallʼestero

Sei mesi di carcere e 2.500 shekel (circa 600 euro) di multa. Questa la pena inflitta da un tribunale di Gaza a un palestinese fuggito sabato dai prefabbricati allestiti da Hamas a Rafah, al confine con l'Egitto, dove sono alloggiati quanti devono osservarvi un periodo obbligatorio di 21 giorni di quarantena al rientro dall'estero.
La situazione nella Striscia di Gaza - Secondo i media locali la gravità della pena è stata spiegata con la necessità di impedire a tutti i costi la diffusione del coronavirus fra i due milioni di abitanti della Striscia.
Finora si è avuta notizia di 14 casi positivi, sei dei quali nel frattempo guariti. Tutti erano reduci da visite all'estero. L'uomo in questione, scrive la stampa, aveva deciso di ignorare la quarantena per concludere una transazione di stupefacenti.
Per questa seconda vicenda, hanno fatto sapere le autorità, l'inchiesta è ancora in corso e l'uomo sarà sottoposto a un altro processo.
Le misure sanzionatorie nel resto del mondo - Multa e carcere anche per chi viola la quarantena a Hong Kong, mentre nelle Filippine il presidente aveva ordinato alle forze di sicurezza di sparare a morte ai trasgressori della zona rossa. E' andata meglio a dieci turisti che in India, per aver violato il lockdown, sono stati condannati a scrivere 500 volte "mi dispiace". Molto peggio è andata, sempre in India, a chi protestava contro la quarantena: è stato preso a bastonate dalla polizia.
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