Nel 2024 si sono tolte la vita 14.872 persone: è il dato più alto degli ultimi 13 anni. Tra le cause spunta il sistema scolastico super competitivo
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In Corea del Sud il suicidio è diventato la principale causa di morte tra le persone che hanno meno di 50 anni. Questo fenomeno era già largamente diffuso tra adolescenti, ventenni e trentenni, ma adesso è dilagato anche nella fascia dei 40 anni. Nel 2024 si sono tolte la vita 14.872 persone: è il dato più altro degli ultimi 13 anni e rispetto al 2023 presenta un incremento del 6,4%.
Per la prima volta dal 1983 il suicidio ha superato il cancro come principale causa di morte nella fascia dei 40 anni: in questo segmento rappresenta il 26% dei decessi. Il tasso nazionale è salito a 29,1 morti ogni 100.000 abitanti: quasi tre volte la media OCSE di 10,8. Il fenomeno non è una novità per i più giovani, i suicidi rappresentano quasi la metà dei decessi sia per gli adolescenti sia per i trentenni. A livello generale il cancro resta la principale causa di morte, seguito dalle malattie cardiache e dalle polmoniti, mentre il suicidio si attesta come quinta causa complessiva.
In molti si stanno interrogando sulle possibili motivazioni dietro questa tendenza. Gli esperti sottolineano come il sistema scolastico super competitivo sia tra le principali cause. In Corea del Sud la pressione per i più giovani è molto elevata e la società ti spinge in maniera ossessiva a cercare la realizzazione economica e professionale. Le prime criticità si denotano già da piccoli: gli esami per entrare nelle scuole di élite vengono somministrati anche a meno di 7 anni. L'eccessivo stress non si attenua con il crescere dell'età: in media i coreani lavorano 1.915 ore all’anno, un carico di ore troppe elevate che non consente uno stile di vita sano. Un altro aspetto che può incidere è la scarsa considerazione che c'è del sostegno psicologico. Infatti in Corea del Sud chiedere un aiuto di questo tipo è visto come un fallimento.