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Cop26, Johnson: "Resa dei conti nei negoziati su target 1,5 gradi"

Il premier inglese sottolinea l'importanza degli obiettivi nella Camera dei Comuni, mentre il cancelliere Rishi Sunak annuncia che la City diventerà primo centro finanziario a emissioni zero

"Siamo alla resa dei conti sul target di 1,5 gradi". Queste sono le parole di Boris Johnson nell' ultimo aggiornamento alla Camera dei Comuni per la Cop26 di Glasgow. Secondo il premier inglese già il G20 di Roma ha dato "segnali incoraggianti da parte dei vari Paesi sulle emissioni, ma resta "molta strada da fare" per garantire il risultato, perché un aumento di 2 gradi sarebbe "una tragedia" per il pianeta.

Johnson ha rivendicato l'esempio dato dal suo governo e del Regno Unito, "primo Paese al mondo" a formalizzare "per legge" l'impegno ad arrivare al traguardo delle emissioni zero di carbonio entro il 2050. Intanto i lavori della conferenza continuano senza sosta per rendere accessibili gli obiettivi sul clima e non sono mancate le discussioni sulle strade da intraprendere. 

 

Cop26 al via a Glasgow: ecco gli obiettivi

 

Passato il summit dei capi di Stato  e di governo, prosegue l'analisi dei tecnici con il Finance Day: tutto ciò che riguarda impegni di decarbonizzazione più stringenti, garantire lo stanziamento di un fondo da 100 miliardi di dollari all'anno per i paesi poveri entro nel 2023 (doveva partire nel 2020), definire un mercato globale del carbonio. In questo ambito è intervenuto il cancelliere dello scacchiere britannico, Rishi Sunak, dichiarando che proprio la City del Regno Unito diventerà il "primo centro finanziario a emissioni zero".

 

 

"Questo significa che ci muoveremo verso l'obbligo per le imprese di pubblicare un piano chiaro e attuabile per decarbonizzare e per arrivare a emissioni zero con una task force indipendente", ha aggiunto Sunak. Secondo quanto annunciato dallo stesso, tutte le istituzioni finanziarie e le società quotate nel Regno Unito saranno costrette a pubblicare i piani su come intendano realizzare la transizione a emissioni zero a partire dal 2023.

 

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Tutto ruota intorno al concetto di finanza globale che per Sunak significa "fare una differenza tangibile per la vita delle persone", anche con elettricità economica, affidabile e pulita per dare energia alle scuole e agli ospedali nelle zone rurali dell'Africa. Già nell'apertura della giornata il cancelliere ha spronato anche il settore privato a 'decarbonizzarsi' e impegnarsi per mobilitare ulteriori risorse. 

 

Ma gli ambientalisti non sono d'accordo con la presa di posizione di Sunak. Greenpeace ha bocciato senza esclusione di colpi il piano del governo britannico, definendo le parole del ministro delle finanze come "uno slogan da marketing". Charlie Kronick, uno dei responsabili della Ong, ha aggiunto: "I percorsi di transizione (verso l'obiettivo delle emissioni zero, ndr) devono essere genuinamente basati sulla scienza, non determinati da ciò che i soggetti del settore considerano le loro migliori pratiche in un dato momento. Il Cancelliere dello Scacchiere è ancora una volta carente rispetto a quello che l'emergenza climatica richiede". 

 

 

Oltre alle critiche verbali arriva la risposta degli attivisti, che continuano a sfilare per le strade di Glasgow. I Friends of the Earth hanno protestato contro le piattaforme petrolifere nel Mare del Nord, mostrando una serie di cartelli che dicevano "No all'energia sporca" e "Fermiamo Cambo", il giacimento a ovest delle isole Shetland che il governo di Boris Johnson punta a sviluppare.

 

Non solo: Greta Thunberg ha convocato due proteste per venerdì e sabato. "Il tempo sta per scadere. Il cambiamento non verrà da queste conferenze come la Cop26 a meno che non ci sia una forte pressione pubblica da fuori", ha scritto la Thunberg su Twitter, invitando poi a unirsi a Glasgow a partire dalle 11 a Kelvingrove Park e sabato dalle 11.30. "Fate sentire la vostra voce, insieme siamo forti", ha concluso l'attivista svedese.
 

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