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Caso Epstein, Virginia Giuffre: "Il principe Andrea abusò di me, ora mente"

 "Vi imploro di stare dalla mia parte, di aiutarmi a combattere questa battaglia", ha detto la donna durante un programma della Bbc

Caso Epstein, Virginia Giuffre: "Il principe Andrea abusò di me, ora mente" - foto 1
Ansa

Il principe Andrea di Inghilterra, Duca di York, "mente sapendo di mentire: gli abusi sessuali ci furono e i sudditi del Regno Unito non devono consentirgli di passarla liscia".

E' quanto afferma l'accusatrice Virginia Roberts Giuffre sul caso di Jeffrey Epstein, il finanziere americano accusato di gravi abusi sessuali su minorenni e morto suicida in prigione ad agosto. I fatti risalgono al 2001, quando la donna aveva 17 anni.

 "Vi imploro di stare dalla mia parte, di aiutarmi a combattere questa battaglia, a non accettare che questo sia ok", afferma con fermezza l'accusatrice, rivolgendosi alla coscienza pubblica britannica. Come a voler suffragare la sua versione, Virginia richiama dettagli specifici dei presunti rendez vous. Specifici e imbarazzanti. Narra del primo contatto in un night club, dove rammenta che il principe le offrì da bere ("il mio drink fu una vodka") e che "aveva qualcosa di ben preciso in testa". "Ghislain mi aveva detto di essere gentile con lui, di fargli quello che facevo a Epstein", prosegue senza giri di parole. Usa quindi l'arma del sarcasmo per tratteggiare il momento in cui il principe l'avrebbe invitata a ballare:

 

"Era il più orribile ballerino che abbia mai visto in vita mia. Mi sudava addosso come se piovesse, mi disgustava". Un particolare che il duca di York ha usato fra i suoi alibi, sostenendo che all'epoca non poteva sudare a causa di una patologia da eccesso di adrenalina sviluppata in battaglia durante la guerra delle Falkland. Ma su cui Virginia tira dritto appellandosi a possibili testimoni, per poi sbottare: "Certa gente continua a venirsene fuori con scuse ridicole", come quella del sospetto della foto ritoccata, "ma andiamo! Io le chiamo BS (bullshit, stronzate) perché lo sono". Fino alla conclusione tagliente: "Lui sa cosa è successo, io so cosa è successo. C'è solo uno che dice la veritaà e so che sono io".

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