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Caos Venezuela, Trump: "Non è esclusa l'opzione militare"

Il presidente Nicolas Maduro non fa marcia indietro e continua a sfidare la comunità internazionale

Caos Venezuela, Trump:
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Il presidente americano, Donald Trump, non ha escluso "l'opzione militare per il Venezuela".

"La gente nel Paese sta soffrendo e morendo", ha affermato Trump al termine di un incontro con il segretario di Stato, Rex Tillerson, e l'ambasciatrice Usa all'Onu, Nikki Haley. Un messaggio chiaro a Nicolas Maduro, che continua a ignorare le critiche e a sfidare la comunità internazionale.

Parole dure quella di Trump che fanno eco alle ripetute denunce piovute da tutto il mondo contro Maduro per la brutale repressione delle manifestazioni di piazza dell'opposizione.

Onu: "Diritti umani in Venezuela deteriorati" - A puntare il dito contro la violenza usata da Maduro è stato anche il responsabile del Comitato contro la tortura dell'Onu, Jens Modvig, che ha annunciato la richiesta di un incontro con le autorità venezuelane per discutere "il deterioramento dei diritti umani nel Paese", alla luce del rapporto diffuso due giorni fa dall'Alto Commissario Onu per i diritti umani.

Organizzazioni Stati americani: "In Venezuela crimini contro l'umanità" - All'Onu si è aggiunta anche l'Organizzazione degli Stati americani (Osa), il cui segretario, Luis Almagro, ha detto che dispone di "prove sufficienti" che dimostrano che Maduro "ha commesso e commette ancora crimini di lesa umanità in Venezuela" e ha annunciato che promuoverà una denuncia al Tribunale penale internazionale (Tpi).

Caracas contro tutti - Il governo di Caracas, però, non ne vuole sapere niente di queste accuse e ha respinto il rapporto Onu, accusando l'organismo di "ingannare platealmente la comunità internazionale sugli atti di violenza perpetrati dall'opposizione venezuelana dallo scorso aprile". In quanto ad Almagro, Maduro ha già proclamato da mesi che l'ex ministro degli Esteri uruguayano è in realtà un agente della Cia, pagato per danneggiare la sua immagine.

Maduro: "Vittima di attacchi da ogni direzione" - In un lungo ed applauditissimo discorso davanti all'Assemblea costituente, il presidente venezuelano ha denunciato essere vittima di attacchi da ogni direzione: l'opposizione che promuove "violenza fascista", i Paesi della regione, che "vogliono imporci un blocco", gli Usa, che finanziano "terroristi paramilitari" e la "borghesia parassitaria", vera responsabile a suo avviso della acuta crisi economica del Paese.

Maduro lancia la sfida: "Pronto a vedere in faccia chi critica" - Contro tutti questi avversari, Maduro ha lanciato il guanto della sfida. Ai presidenti sudamericani che lo criticano ha detto che vuole "vederli faccia a faccia" in un vertice continentale, e a Donald Trump che spera fargli cambiare idea sul suo Paese, se accetta di incontrarsi con lui a New York, a margine dell'Assemblea Generale dell'Onu.

Trump: "Parlerò con Maduro solo se ripristinerà democrazia" - Ma per un confronto tra Nicolas Maduro e Donald Trump al momento si dovrà attendere, almeno stando alle dichiarazioni della Casa Bianca: "Il presidente Donald Trump sarà lieto di parlare con il leader del Venezuela quando la democrazia sarà ripristinata nel Paese". "Il regime di Maduro ha scelto la via della dittatura", ha quindi aggiunto Washington.