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Brexit, Merkel: un accordo con Johnson è “enormemente improbabile”

Anche il presidente del Consiglio europeo Tusk accusa il premier britannico di fare lo “scaricabarile”, mentre il leader conservatore tory prepara il Paese allʼipotesi del No deal

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Non sono chiari i dettagli di una telefonata avvenuta tra il premier britannico Boris Johnson e la cancelliera tedesca Angela Merkel, ma sembra che quest’ultima abbia definito “enormemente improbabile” la riuscita di una Brexit con il piano proposto dall'ex sindaco di Londra.

Il leader conservatore avrebbe ribadito l’impegno da parte del suo governo a trovare un accordo. Del clima instabile hanno risentito le borse europee, che hanno chiuso in negativo.

La telefonata tra Angela Merkel e Boris Johnson - Un accordo con l'Ue sulla Brexit è "enormemente improbabile" sulla base del piano di Boris Johnson: è quanto avrebbe detto Angela Merkel al telefono allo stesso premier britannico, secondo una fonte anonima di Downing Street. Stando alla fonte citata dalla Bbc, la cancelliera tedesca avrebbe posto la condizione di lasciare l'Irlanda del Nord nell'unione doganale, inaccettabile per Londra. Secondo la Merkel coinvolgere Belfast sarebbe incompatibile con gli accordi di pace irlandesi del Venerdì Santo.

Il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert, si è limitato a confermare che la telefonata fra la cancelliera e il premier britannico è effettivamente avvenuta, ma non ha voluto fornire ulteriori dettagli.

 

Commissione europea: proteggeremo gli accordi del Venerdì Santo - "La posizione dell’Unione europea sulla Brexit non è cambiata”, ha dichiarato Mina Andreeva, portavoce della Commissione europea “Vogliamo un accordo e stiamo lavorando con il Regno Unito per questo. In nessuna circostanza accetteremo che si possa ledere l'accordo del Venerdì Santo e faremo in modo di proteggerlo in tutti i suoi aspetti".

 

Donald Tusk accusa Boris Johnson di fare lo “scaricabarile” - Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha accusato in un tweet Boris Johnson di giocare a "uno stupido scaricabarile" sulla Brexit. La questione "non è chi vince", ma piuttosto "il futuro dell'Europa e del Regno Unito, così come la sicurezza e gli interessi del nostro popolo", scrive Tusk. Rivolgendosi al premier britannico, aggiunge poi: "Non vuoi un accordo, non vuoi un'estensione, non vuoi una revoca, quo vadis?".

 

L'euroscettico Nigel Farage, leader del Brexit Party, ha risposto affermando: "Il signor Tusk ha ragione, è in gioco il futuro dell'Ue: prima questo mostruoso progetto viene fatto fuori e meglio è. Un'Europa di nazioni democratiche e pacifiche sarà di gran lunga migliore".

 

Boris Johnson non vuole il No deal ma si tiene pronto - Il premier britannico ha ribadito di preferire un accordo con l'Unione europea sulla Brexit a un No deal, ma si è detto "fiducioso" sul fatto che il Paese sia pronto anche all'ipotetico scenario di un taglio netto. Il premier Tory ha evocato "enormi progressi" nei preparativi, illustrando il rapporto aggiornato da Michael Gove, il ministro a cui ha affidato il coordinamento di questi piani: sono previsti stanziamenti per oltre 4 miliardi di sterline, per far fronte ai contraccolpi di una hard Brexit, e un piano per garantire le scorte dei farmaci.

Johnson ha poi rimarcato che il Regno Unito uscirà in ogni caso dall'Unione europea il 31 ottobre. "Essere pronti a lasciare l'Ue a fine mese con o senza deal è una priorità", ha ribadito Gove, assicurando a sua volta nell'introduzione al rapporto che il governo "preferirebbe uscire con un accordo, e continua a lavorare con energia e determinazione per conseguirne uno. Ma si deve essere pronti a ogni eventualità".

 

Le ripercussioni sulla borsa - Giornata negativa per le borse europee, che hanno risentito del clima di incertezza sulla Brexit. Chiude in calo soprattutto Milano, con -1,14%, seguita da Parigi che ha perso l'1,18%. In rosso anche Francoforte (-1,05%), Madrid (- 1%) e Londra (- 0,4%). 

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