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Durante una protesta pro-Gaza a Basilea, in concomitanza con l'evento di apertura del Festival, si vede un uomo sventolare una bandiera palestinese, indossare una kefiah, e fare il gesto di tagliare la gola e sputare verso la delegazione di Tel Aviv
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Kan Broadcasting, emittente pubblica israeliana e membro dell'Eurovision, ha sporto denuncia alla polizia svizzera dopo che un uomo ha minacciato di tagliare la gola alla cantante Yuval Raphael durante l'evento di apertura dell'Eurovision a Basilea. In un video durante una protesta pro-Gaza si vede un uomo sventolare una bandiera palestinese, indossare una kefiah, e fare il gesto di tagliare la gola e sputare verso la delegazione israeliana.
Alla passerella delle 37 delegazioni sul Turquoise Carpet di Basilea, in apertura dell'evento musicale, tra abiti sgargianti e scenografie europop spiccava una manifestazione che contestava la partecipazione di Israele per la guerra a Gaza. Al passaggio della parata davanti al municipio di Basilea, una dozzina di bandiere palestinesi sventolava tra la folla, una delle quali affissa sopra una bandiera del Pride, insieme a uno striscione con la scritta "Israele: aprite i confini di Gaza. Lasciate entrare gli aiuti".
Lungo il percorso della parata diversi striscioni di solidarietà con la popolazione palestinese. C'era un cartello con la scritta "Nessun applauso per il genocidio" e un altro diceva "Cantiamo mentre Gaza brucia". Il cantante svizzero Nemo si è unito alle richieste di espulsione di Israele dallo show: "Le azioni di Israele sono fondamentalmente in contrasto con i valori che l'Eurovision afferma di sostenere: pace, unità e rispetto dei diritti umani".
La cantante minacciata, Yuval Raphael, è sopravvissuta al massacro di Hamas il 7 ottobre 2023 al festival Nova nascondendosi sotto i cadaveri di altri giovani uccisi dai terroristi. L'artista a Basilea è stata costretta ad avere guardie del corpo per la sua protezione.
"Devo la mia vita a quei ragazzi che non potevano più proteggere se stessi perché erano stati uccisi, ma con il loro corpo hanno salvato me". Così la 24enne cantante ha più volte raccontato come sia riuscita a sopravvivere alla strage di Hamas al Nova festival il 7 ottobre 2023. "Quando i razzi lanciati da Gaza hanno cominciato a cadere nella foresta di Reem dove si teneva il rave siamo scappati. Abbiamo sentito gli spari, pensavamo che fosse l'esercito, ma non erano loro. Io e le mie amiche siamo entrate in una struttura protetta, ma senza porta, io ero proprio in fondo, vicino a me c'era un ragazzo e accanto due mie amiche. Mentre intorno si sentivano i colpi di kalashnikov, altre persone sono arrivate di corsa dentro il rifugio. La pressione dei corpi era insopportabile. Sono arrivati i terroristi e hanno sparato. Poi sono tornati di nuovo e ancora. Ogni volta uccidevano altre persone, sono tornati sei, sette volte".
Al telefono il padre ha cercato di rassicurarla: "Yuvali, Yuvali, nasconditi sotto i cadaveri", le ha detto. "Mi sono nascosta sotto un corpo, era ricoperto di sangue, mi sono sporcata con quel sangue. C'era un mare di corpi sopra di noi, non riuscivo a respirare", ha ricordato la giovane, ricordando quelle ore interminabili di terrore. "Ero intrappolata, ho assistito a orrori indicibili: amici e sconosciuti sono stati feriti e uccisi davanti ai miei occhi", ha rievocato. "Quando i corpi sono crollati su di me, sulle mie amiche, ho realizzato che davvero nascondermi sotto di loro era l'unico modo per sopravvivere all'incubo".
"Delle oltre 45 persone corse nel bunker antiaereo, solo 11 ne sono uscite vive. Ho passato sette ore in quell'inferno, non potevo muovermi - ha ripetuto Yuval riferendo ogni dettaglio -, il rifugio era così piccolo, con così tante persone stipate, non c’era posto per poggiare i piedi. Per uscire ho dovuto camminare sui morti".