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Apple, con il nuovo aggiornamento iOS giro di vite sulla privacy: malumori tra aziende editoriali e pubblicità 

La modalità "trasparenza nel tracciamento" ha fatto storcere il naso a Facebook, che da sempre punta su una Rete aperta ed effettivamente gratuita. E si riaccende lo scontro Cook-Zuckerberg

Afp

Con l'ultimo aggiornamento del sistema operativo Apple per i dispositivi mobili iOS arrivano grosse novità sulla privacy. La versione 14.5 rilasciata dall'azienda fondata da Steve Jobs, con le sue forti restrizioni proprio in tema di privacy, ha fatto storcere il naso a Facebook e sta provocando parecchi malumori tra aziende editoriali e pubblicitarie. 

Trasparenza nel tracciamento - La funzionalità che ha suscitato molte reazioni, soprattutto nell'azienda guidata da Mark Zuckerberg, è la App Tracking Transparency, cioè la trasparenza nel tracciamento da parte delle app: richiede infatti di ottenere il consenso dell'utente a tracciare i suoi dati nelle applicazioni o sui siti web di terzi per scopi pubblicitari o di condivisione con data broker. 

 

Libertà di controllare - Le app possono insomma sollecitare l'autorizzazione e l'utente ha la possibilità di controllare nella sezione "Impostazioni" quali applicazioni hanno chiesto il permesso di tracciare i suoi dati e di modificare in qualsiasi momento le sue scelte. La società di Cupertino ha voluto porre l'accento su questa opzione anche pubblicando un video in cui spiega come funziona il sistema. 

 

La sfida storica Cook-Zuckerberg - Una funzione, quella offerta agli utenti Apple, che contribuisce a scavare un ulteriore solco tra i leader delle due aziende, spiega il "New York Times": Mark Zuckerberg da una parte, da sempre sostenitore di una Rete "aperta" con servizi, come è il suo Facebook, effettivamente gratuiti; e il ceo di Apple, Tim Cook, che vole invece offrire ai suoi clienti una versione sicura e privata di Internet. 

 

I due fronti - Commentando la nuova funzionalità di tracciamento, Apple ha affermato: "Crediamo semplicemente che gli utenti debbano poter scegliere tra i dati raccolti su di loro e sapere effettivamente come vengono utilizzati". Da Facebook hanno replicato che la funzionalità messa in campo da Apple non riguarda la privacy ma il profitto. E una portavoce ha chiarito: "I servizi gratuiti supportati da pubblicità sono stati essenziali per la crescita e la vitalità di Internet, ma Apple sta cercando di riscrivere le regole in modo da trarne vantaggio e da penalizzare tutti gli altri".  

 

Germania, ricorso di molte società all'Antitrust - La nuova funzione messa in campo da Apple ha già fatto mobilitare in Germania una serie di grandi società media, tecnologiche e pubblicitarie del Paese che hanno fatto ricorso all'Antitrust: sostengono infatti che questa novità potrebbe far crollare le entrate degli sviluppatori del 60%. 

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