Antitrust, Big Tech e TikTok sotto sorveglianza della Commissione Ue
Il commissario per il Mercato interno dell'Ue: "Con le nuove norme, le società non potranno più bloccare gli utenti nei loro ecosistemi e né decidere quali app dovranno essere preinstallate sui dispositivi"
Le nuove regole antitrust fanno finire sotto la sorveglianza della Commissione Ue le cinque Big Tech statunitensi Google, Apple, Meta, Amazon e Microsoft, la cinese ByteDance (casa madre di TikTok) e la sudcoreana Samsung.
Lo annuncia il commissario per il Mercato interno, Thierry Breton, parlando del Digital Markets Act.
L'elenco completo entro settembre
Queste società, ha spiegato Breton, "hanno dimensioni che incidono sul mercato interno" e sono dunque classificate come "gatekeeper". L'elenco completo delle aziende con maggior potere di mercato sarà designato entro il 6 settembre. Da quel momento, le società avranno sei mesi per adeguarsi alle nuove regole.
Un fatturato da 7,5 miliardi
Da Bruxelles fanno sapere che le sette major hanno notificato il loro status di "gatekeeper" ai sensi delle soglie del Digital Markets Act. Si tratta di società che presentano un fatturato annuo in Europa di almeno 7,5 miliardi di euro negli ultimi tre esercizi finanziari, oppure un equo valore di mercato di almeno 75 miliardi di euro nell'ultimo esercizio finanziario e operazioni in almeno 3 Paesi membri. In totale hanno 45 milioni di utenti finali attivi al mese negli ultimi tre anni e più di 10mila utenti commerciali attivi ogni anno in Ue su una serie di servizi come motori di ricerca, social network e sistemi operativi.
Sei mesi di tempo per allinearsi
Breton ha specificato che l'esecutivo comunitario procederà a verificare le notifiche "entro i prossimi 45 giorni lavorativi". Dalla presentazione della lista definitiva, prevista al più tardi il 6 settembre, le major avranno sei mesi per allinearsi ai paletti del Dma. Con le nuove norme, le società "non potranno più bloccare gli utenti nei loro ecosistemi", ha aggiunto il commissario per il Mercato interno, "non potranno più decidere quali app dovranno essere preinstallate sui dispositivi, o quali app store usare. Non potranno più concedere vie preferenziali ai propri sistemi, prodotti e servizi, le loro app di messaggistica dovranno interagire con le altre, e così via". Di conseguenza, "i consumatori avranno più scelta, maggiori opportunità di cambiare fornitore e beneficeranno di prezzi migliori e servizi di qualità superiore". Inoltre, così come accade per le altre aziende innovative, "non sarà più impedito di raggiungere nuovi clienti".
"L'Ue riorganizza il suo spazio digitale"
Il commissario Ue Breton ha poi aggiunto: "Con il Digital Markets Act, insieme al Digital Services Act e al Data Act, e presto con l'AI Act, l'Europa sta riorganizzando completamente il suo spazio digitale sia per proteggere meglio i cittadini e sia per migliorare l'innovazione per le startup e le aziende europee".
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