arrestato per un incidente

Rientrato in Italia il prof universitario detenuto in Albania: "Finito un incubo"

Concessa la liberazione su cauzione a Michele D'Angelo, coinvolto in un incidente stradale nei pressi di Valona e in carcere per 75 giorni

24 Ott 2025 - 20:50
 © Ansa

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L'aria di Fiumicino sa di libertà e di stanchezza: quando le ruote del volo da Tirana hanno toccato la pista, per Michele D'Angelo - docente di Biologia all'Università dell'Aquila - è finito "un incubo" e... un tempo sospeso: 75 giorni di attesa, silenzi e spazi limitati in un carcere albanese dopo essere rimasto coinvolto in un incidente stradale nei pressi di Valona in cui era morto un 16enne. D'Angelo era stato arrestato a inizio agosto: l'auto guidata dal professore era rimasta coinvolta in un urto con una Mercedes che si era ribaltata. Dopo il fermo, il docente era stato trattenuto nel carcere di Fier, in attesa degli accertamenti tecnici e delle decisioni della Procura. Ora il tribunale ha concesso la liberazione su cauzione, consentendo il rientro immediato.

Le prime parole in Italia

 "È stato uno shock - ha raccontato D'Angelo rientrato in Italia. - Ti ritrovi catapultato in una realtà che non ti appartiene, senza strumenti, senza riferimenti. Non sapere quanto durerà, cosa succederà, se potrai difenderti… è destabilizzante. Ti senti sospeso, come se la tua vita fosse stata messa in pausa da qualcun altro".

Durante la detenzione, aggiunge D'Angelo, la difficoltà non è stata solo fisica. "L'isolamento e l'incertezza ti logorano. Ho cercato di restare lucido, ma ci sono stati momenti molto difficili. Anche il corpo reagisce allo stress, alla mancanza di libertà. Ora sto cercando di ritrovare il mio equilibrio".

Il docente ha avuto contatti con il consolato di Valona e l'ambasciata italiana a Tirana. "Ringrazio di cuore chi si è attivato, dalle istituzioni alle persone comuni. Colleghi, amici, studenti, e soprattutto Vanessa. È grazie a loro se non mi sono sentito abbandonato".

D'Angelo e la compagna Vanessa Castelli sono partiti da Tirana giovedì pomeriggio e sono atterrati a Roma poco dopo la mezzanotte, per poi raggiungere L'Aquila, dove il docente ha fatto ritorno a casa. "Per noi è la fine di un incubo", ha detto la donna.

Il rettore aquilano Fabio Graziosi ha espresso soddisfazione per il rilascio, ricordando "il lavoro silenzioso e determinato" portato avanti dall'ateneo insieme alla Farnesina e all'ambasciata italiana a Tirana. Anche il sindaco Pierluigi Biondi ha ringraziato le istituzioni "per l'impegno costante che ha permesso di riportare Michele a casa".

La situazione attuale

 Il tribunale di Fier ha dunque concesso a D'Angelo la liberazione su cauzione, consentendo il rientro immediato in Italia. Ma il procedimento resta formalmente aperto e dovrà concludersi entro novembre, con il docente che ora potrà difendersi in libertà, fatto salvo l'obbligo di firma.

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