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Afghanistan, Biden: "L'evacuazione da Kabul è la più difficile della storia, non posso garantire sull'esito"

Nato: "Priorità è portare in salvo le persone". Nel Paese continua la caccia all'uomo di chi in passato ha collaborato con l'Occidente

L'operazione di evacuazione da Kabul è "una delle più difficili della storia" e gli Usa non sono in grado di garantire "sull'esito finale". Il presidente Joe Biden torna a parlare alla nazione sulla situazione in Afghanistan. "Gli Stati Uniti - dice - rispetteranno i loro impegni", ma ammette che le autorità non sanno esattamente quanti americani sono rimasti nel Paese o dove si trovano.

Biden, nell'occhio del ciclone, torna a difendersi in tv davanti al mondo intero e ribadisce che "qualsiasi attacco alle operazioni di evacuazione all'aeroporto di Kabul avrà una risposta immediata". "Faremo tutto quello che possiamo - aggiunge - per dare una evacuazione sicura agli americani e agli afghani che sono in pericolo perché hanno collaborato con le forze estere. Vi garantisco che mobiliterà tutte le risorse necessarie. Siamo in costante contatto con i talebani, per garantire la sicurezza degli americani e dei civili".

 

 

"L'Afghanistan non sarà una base per i terroristi"

Parlando dalla Casa Bianca, il presidente spiega che dal 14 agosto gli Usa hanno evacuato dall'Afghanistan circa 13mila persone, oltre ad aver facilitato altri voli charter, e che gli Stati Uniti hanno quasi 6mila soldati sul terreno. "L'Afghanistan non sarà usato come base per i terroristi", spiega. Poi, sulla reazione degli alleati Usa, dice che nessuno finora ha sollevato "la questione della nostra credibilità".

 

 

Il monito di Parigi e la telefonata con

DraghiMa le pressioni sul presidente Usa sono fortissime. Emmanuel Macron invoca la "responsabilità morale" verso quelle centinaia di migliaia di afghani che in 20 anni di guerra hanno aiutato le truppe della Nato e i diplomatici occidentali: "Non possiamo abbandonarli", il suo appello in una telefonata con l'inquilino della Casa Bianca. Appello che per qualcuno suona più come un monito. In serata Biden ha un colloquio telefonico con il premier Mario Draghi. Al centro della telefonata, l'evacuazione dei connazionali e dei cittadini afghani vulnerabili, la tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali, l'assistenza umanitaria a favore della popolazione.

 

 

Nato: "Priorità è portare in salvo le persone"

La Nato ribadisce che la "priorità assoluta" e "più urgente" in questo momento resta quella di trasferire fuori dall'Emirato islamico i cittadini internazionali e locali che hanno lavorato per gli Alleati. "Ci aspettiamo che i talebani permettano il passaggio sicuro per tutti gli stranieri e gli afghani che vogliono lasciare il Paese", dice il segretario generale, Jens Stoltenberg, nella conferenza stampa al termine della riunione con i capi delle diplomazie. "Gli aerei ci sono. E ci sono anche Paesi disposti a dare accoglienza ma la cosa davvero, davvero, difficile" soprattutto per gli afghani, è riuscire a raggiungere ed entrare nello scalo di Kabul, evidenzia.

 

I timori dell'Europa

E anche Bruxelles è in ansia per la sorte di oltre 200 afghani legati alle istituzioni dell'Unione ancora bloccati, mentre più di 160 sono atterrati nell'hub messo a disposizione dalla Spagna, che nei prossimi giorni sarà visitato dai presidenti di Commissione e Consiglio, Ursula von der Leyen e Charles Michel.

 

Afghanistan, continua il ponte aereo italiano: nuovi arrivi a Fiumicino

 

Talebani a caccia di chi collaborava con l'Occidente Chi è rimasto a Kabul racconta di un dominio talebano che ora dopo ora si mostra in tutto il suo drammatico terrore. Un terrore diffuso casa per casa, dove gli islamisti vanno a "visitare" ex attivisti, artisti e persone che si erano schierate in passato contro il regime. "Notizie ufficiose" riportate dall'Ong italiana Emergency, ma non sono le prime a circolare sui talebani che vanno di porta in porta a ricordare che ora comandano loro.  

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