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Parigi, due persone ferite con una mannaia vicino all'ex sede di Charlie Hebdo: 7 fermi, un sospetto confessa

Il quartiere è stato blindato. Le persone ferite lavorano per lʼagenzia di stampa che nel 2015 diffuse per prima le immagini dei due killer della strage. Avviata unʼinchiesta per tentato omicidio a scopo terroristico. Uno dei fermati è un 18enne pakistano pregiudicato

La polizia antiterrorismo è intervenuta a Parigi per un attentato compiuto non lontano dalla Bastiglia, vicino all'ex sede del giornale Charlie Hebdo. Due persone sono state accoltellate e ferite gravemente. Sette persone si trovano in stato di fermo: uno è un 18enne pakistano pregiudicato che ha ammesso di essere l'autore principale dell'aggressione. E' stata aperta un'inchiesta per tentato omicidio a scopo terroristico.

L'altro uomo in stato di fermo è un 33enne senza precedenti per radicalismo islamico. Gli attentatori si sono avventati sui passanti armati di coltello o di machete. Gli agenti hanno invitato gli abitanti a tenersi lontani da boulevard Richard Lenoir. L'intera zona attorno alla rue Nicolas Appert è stata isolata: blindati scuole e uffici pubblici. Sul luogo dell'attentato è stato avvistato anche un pacco sospetto, subito analizzato dagli artificieri.

 

L'arma utilizzata per l'attentato è una mannaia da cucina, ritrovata accanto alla fermata della metropolitana di Richard Lenoir, a pochi metri da dove è avvenuto il fermo di uno dei sospetti. Il diciottenne è stato arrestato ai piedi della scalinata dell'Opera Bastille e non ha opposto alcuna resistenza. Nella sua fedina penale piccoli reati comuni.

 

 

Tra i feriti figurano anche una donna e due dipendenti dell'agenzia di stampa Premiére Ligne, che è rimasta nell'edificio in cui sorgeva anche la redazione di Charlie Hebdo. I due, addetti alla produzione, erano usciti in pausa per fumare una sigaretta quando sono stati attaccati. I giornalisti di Premiére Ligne furono i primi a diffondere, dopo l'attentato a Charlie Hebdo nel 2015, le immagini dei due killer, i fratelli Kouachi, in fuga dopo la strage. Intanto la procura nazionale antiterrorismo ha aperto un'inchiesta per "tentato omicidio in relazione" con un attentato "terroristico". E' quanto riferisce Bfm-Tv.

 

Un testimone ha raccontato ai media francesi di aver sentito delle grida e di aver visto "una giovane donna con una ferita alla testa e sangue sul viso, era nel panico. Veniva dal palazzo della vecchia sede di Charlie Hebdo". Il periodico francese ha cambiato sede nel 2015, in seguito agli attentati in cui sono rimaste uccise dodici persone. L'indirizzo della nuova redazione è tenuto segreto. Intanto il processo agli estremisti islamici procede a Parigi, con all'ordine del giorno le testimonianze i familiari delle vittime.

 

Ministro: "Attentato islamista" "Si tratta, chiaramente, di un atto di terrorismo islamista. E' un nuovo sanguinoso attacco torno il nostro Paese, contro dei giornalisti". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Gerald Darmanin.

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