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Willow: quando Capcom raccontò in un videogame l'avventura del piccolo nelwyn

Nel 1989, il film dark fantasy di Ron Howard divenne un cugino del più celebre Ghosts’n Goblins

Willow: quando Capcom raccontò in un videogame l’avventura del piccolo nelwyn - foto 1
IGN

L’arrivo della serie TV di Willow, a trentatré anni dall’uscita del film firmato da Ron Howard, ci dà l’occasione di ricordare un bel videogioco basato sulle avventure del piccolo nelwyn interpretato da Warwick Davis, affiancato da Val Kilmer nei panni dello spadaccino Mad Martigan.

Un progetto che, ispirandosi a Ghosts'n Goblins, diede a Capcom l'opportunità di creare un gioco arcade ancora oggi apprezzatissimo dagli amanti di retrogaming.

Negli anni '80 e '90 è capitato molto spesso che software house giapponesi ottenessero i diritti di film hollywoodiani per realizzare videogame da sala giochi, basti pensare ad Aliens di Konami, Robocop di Data East e Hook di Irem.

 

Willow: quando Capcom raccontò in un videogame l’avventura del piccolo nelwyn - foto 2
IGN

 

La stessa sorte è capitata a Willow, finito nelle mani di chi di videogame ad ambientazione fantasy decisamente se ne intendeva (e se ne intende tutt’oggi): Capcom. I produttori di classici da sala come Ghosts’n Goblins, Magic Sword e Black Tiger hanno infatti semplicemente applicato la loro esperienza nell’ambito dei giochi d’azione fantasy alla versatile trama del film per realizzare un gran bel videogame, tra l’altro particolarmente ostico come da propria tradizione.

 

Il gioco segue più o meno la trama del film mettendo il giocatore al controllo di Willow stesso, impegnato a salvare la piccola Elora Danan dalle grinfie della regina Bavmorda. Per affrontare le orde di nemici agli ordini della malvagia sovrana il nostro eroe utilizza la stessa "arma" vista nel film, ovvero delle ghiande magiche, che qui hanno il ruolo più canonico di semplici proiettili da scagliare contro i nemici. Mantenendo però premuto il pulsante di attacco è possibile accumulare energia per rilasciarla in colpi molto più massicci e potenti. Un’abilità che, se usata col tempismo giusto, rende Willow una macchina da guerra.

 

Willow: quando Capcom raccontò in un videogame l’avventura del piccolo nelwyn - foto 3
IGN

 

Per rimanere fedeli al film - pur in mezzo a una marea di divagazioni e divergenze dal materiale originale - il gioco implementa inoltre un simpatico espediente: ai livelli in cui siamo al comando di Willow si alternano infatti quelli in cui impersoniamo proprio Mad Martigan nella sua bella armatura dorata, armato di una spada e chiamato ad affrontare i nemici con degli attacchi corpo a corpo, sebbene la possibilità di caricare i colpi gli consenta di lanciare delle comode onde energetiche di media gittata. Inoltre, i colpi di spada consentono di bloccare i proiettili rivolti contro di noi, consentendo così di modificare il modo in cui si affrontano le situazioni.

 

Sparsi lungo i cinque livelli che compongono il gioco troviamo alcuni negozianti che ci possono vendere diversi oggetti come pozioni curative e potenziamenti: questi ultimi hanno effetti permanenti sui personaggi, aumentando la potenza degli attacchi e, nel caso di Willow, fornendo incantesimi aggiuntivi da scatenare contro i nemici.

 

Willow: quando Capcom raccontò in un videogame l’avventura del piccolo nelwyn - foto 4
IGN

 

Come da tradizione Capcom, Willow è un gran bel videogame fantasy dotato di una bellissima grafica in pixel-art. Il direttore Yoshiki Okamoto (uno dei padri di Street Fighter II, per capire il peso del suo contributo al mondo dei videogame) è riuscito a trasformare i punti salienti del film in livelli ben differenziati tra loro ma comunque aderenti alla trama. È il caso del secondo livello, quando Mad Martigan e Willow fuggono da una locanda rubando un carro (e trasformando la seconda parte dello stage in una rocambolesca e velocissima sequenza d'inseguimento).

 

Si apprezza, poi, l’abilità del compositore Takashi Tateishi di adattare le musiche del film aggiungendone di proprie, dando vita a una colonna sonora davvero ricca e adatta al gioco.

 

Willow: quando Capcom raccontò in un videogame l’avventura del piccolo nelwyn - foto 5
IGN

 

È davvero un peccato che un videogame così ben riuscito non sia mai stato convertito su sistemi domestici: Capcom produsse un gioco totalmente differente per Nintendo NES a 8-bit mentre i diritti del film finirono in mano ad altre software house per gli adattamenti su personal computer, con risultati da dimenticare.

 

Tra l’altro, come avviene per molti giochi su licenza dei tempi andati, Willow non è neppure mai stato riproposto in formato digitale su piattaforme moderne. I fan del piccolo nelwyn potranno tuttavia consolarsi con la nuova serie televisiva proposta da Disney.

 


 

Vieni su IGN Italia per altre notizie e video su questo gioco!

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