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Life is Strange: Before the Storm, Addio - La recensione

Chloe e Max da ragazzine, poco prima che il destino le separasse prima di riunirle anni dopo

Life is Strange: Before the Storm, Addio - La recensione - foto 1
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Se vi siete dimostrati abbastanza impazienti e avete acquistato la Deluxe Edition di Life is Strange: Before the Storm, allora siete anche stati fra i primi fortunati a poter giocare l'episodio bonus "Addio": accompagnato da abiti esclusivi e dalla modalità compilation, questo contenuto aggiuntivo era infatti incluso nel bundle pubblicato l'estate scorsa solo in formato digitale.

Se invece avete preferito aspettare la pubblicazione dell'edizione fisica non preoccupatevi, potete trovare questi stessi extra nella Limited Edition in arrivo domani. Proprio come l'originale Life is Strange, questa versione è stata pensata appositamente per i collezionisti e vi garantirà, oltre ai contenuti digitali di cui sopra, un artbook e la colonna sonora a cura della band indie britannica Daughter. Al di là di tutto questo, l'episodio aggiuntivo promesso da Deck Nine vale la spesa di un'edizione completa o ci si può limitare a quella standard? Scopriamolo assieme.

Sopravvissuti alla burrascosa adolescenza di Chloe Price, indagato il suo rapporto con la misteriosa Rachel Amber e risposto ad alcuni degli interrogativi rimasti in sospeso dopo il primo Life is Strange, siamo chiamati a viaggiare nel tempo ancora una volta: destinazione, casa Price nel 2008, quando Chloe e Max sono ancora delle ragazzine piene di sogni e speranze per il futuro. In particolare Chloe, nella quale fatichiamo a riconoscere la giovane ribelle che ci è stata presentata nel gioco originale. È sempre scanzonata ma possiamo cogliere in lei un'innocenza della quale il destino non ha (ancora) deciso di privarla. Uno scenario più tranquillo, dunque, sul quale aleggia ugualmente una malinconia di fondo: vuoi perché sappiamo come andranno le cose, vuoi perché Max non trova le parole per confessare alla migliore amica di doversi trasferire a breve, la serenità è solo in superficie. Sotto, dove non possiamo vederlo ma percepirlo molto bene, c'è un senso di anticipazione che ci accompagnerà per tutta la durata dell'episodio. L'attesa di quel meccanismo che metterà in moto tutti gli eventi futuri, dal repentino cambiamento di Chloe fino al ricongiungimento con Max anni dopo, quando forse non è troppo tardi per riallacciare un rapporto creduto perso.

Di nuovo nei panni di una giovanissima Max, tredicenne all'epoca e ovviamente priva del suo potere sovrannaturale, ci impegneremo al massimo per tenere lontana la tristezza di una separazione annunciata e vivere una giornata all'insegna dello svago e dei ricordi assieme a Chloe: l'obiettivo è trovare un vecchio tesoro sepolto anni prima, quando le due si divertivano a interpretare due capitani pirata, recuperando la mappa disegnata con tutta la genuina fantasia che un bambino di otto anni può dimostrare. Insomma non faremo altro che goderci la proverbiale calma prima delle tempesta, consapevoli di come quello in realtà non sia un giorno qualunque e impotenti di fronte a un destino che non possiamo davvero cambiare - come Life is Strange ci ha crudelmente insegnato.

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"Addio" si è rivelata senza dubbio una sorpresa dolceamara. Era evidente che ci sarebbe stato un equilibrio fra spensieratezza e nostalgia ma questo episodio extra mette in scena un racconto semplice solo all'apparenza, perché chiunque vorrà prendersi del tempo per esplorare ogni angolo della casa scoprirà dettagli che faranno luce non solo sulle due protagoniste ma persino su tutti quei comprimari fondamentali nella trama, come i genitori di Chloe e il padre Will in particolare. Ci sarà quindi offerto uno sguardo nuovo e inedito al contesto e persino scoprire, ad esempio, che Joyce stava impegnandosi per diventare una maestra e lasciare il lavoro al diner aggiunge una sfumatura in più al suo personaggio, in grado di farci comprendere meglio cos'abbia significato per lei la perdita del marito. Tutti, non solo Max e Chloe, avevano i propri sogni e le proprie ambizioni e tutti, a modo loro, si sono trovati costretti a fronteggiare un futuro che non si sarebbero aspettati.

Questo genere di considerazioni può nascere solo grazie alla cura per i particolari e al tipo di narrazione scelta da Deck Nine per raccontare questo piccolo ma significativo spaccato di vita, grazie anche all'aiuto di Michel Koch e Raoul Barbet (Dontnod Entertainment) per quanto riguarda la sceneggiatura. Parlando di ritorni non possiamo poi dimenticare il ritorno delle doppiatrici originali di Max e Chloe, Hannah Telle e Ashly Burch, la cui presenza aggiunge ulteriore nostalgia a una situazione già di per sé molto malinconica.

Difficilmente, nel corso dell'ora e poco più necessaria a finire "Addio", la realizzazione tecnica andrà a prendere il posto della trama. Graficamente non ci discostiamo da quanto visto in Life is Strange: Before the Storm mentre dal punto di vista del gameplay sono state eliminate tutte quelle componenti più attive che ci permettevano di sentirci ancora più coinvolti nella narrazione. Una scelta ponderata e azzeccata, perché il compito di questo episodio è semplicemente raccontare: non vuole aggiungere niente di nuovo, non ha la pretesa di farlo, perché le sue intenzioni sono scavare nel passato per mostrarci uno straziante addio del quale finora abbiamo solo avuto degli accenni. Viverlo "in prima persona" è del tutto diverso e l'intensità con cui viene narrato è la sua vera forza: un percorso lento ma inesorabile, senza freni, che ci condurrà verso una conclusione annunciata. Proprio come in Life is Strange: Before the Storm non potevamo in alcun modo impedire a Chloe e Rachel di fare quelle scelte che le avrebbero portate dove sappiamo, allo stesso modo in "Addio" non posssiamo far nulla affinché Chloe (molto più di Max) possa avere un futuro migliore di quello che il destino ha in serbo per lei. La colonna sonora a cura dei Daughter è un pugno ulteriore alla bocca dello stomaco, in grado di sottolineare con forza la tragica conclusione di questo capitolo.

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In quanto prequel e origine di tutto, "Addio" nonostante la brevità rispetto a un capitolo standard è un ottimo lavoro. Non aggiunge niente di nuovo alla storia, non ne ha l'intenzione, piuttosto ci regala sfumature che possiamo cogliere solo in quanto spettatori di una storia destinata a seguire il suo corso. Max e Chloe giocano a far le piratesse ancora una volta e noi restiamo lì, un po' sorridenti un po' tristi, a guardarle perdersi per ritrovarsi soltanto anni dopo legate da qualcosa più grande di loro. "Addio" è il fil rouge che unisce tutti gli episodi, fornendoci quei dettagli che ora notiamo davvero. Quando siamo pronti a salutarci per sempre.



Come lo abbiamo giocato

Abbiamo giocato a Life is Strange: Before the Storm - Addio su una PlayStation 4 Pro collegata a un televisore Samsung UE46B7000WP, scaricandolo dal PS Store grazie a un codice download fornito da Koch Media. Il capitolo dura poco più di un'ora, con la possibilità di rigiocarlo per scattare eventuali fotografie mancate durante la prima partita.


Può piacere a chi…
… vuole conoscere ogni aspetto della storia
… si emoziona facilmente

Potrebbe deludere chi…
… si aspettava un capitolo più interattivo
… non ama il teen drama

Life is Strange: Before the Storm è un gioco consigliato ai maggiori di 16 anni.
 

 


 

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