Electronic Arts potrebbe abbandonare la Borsa: ecco il maxi-accordo che potrebbe cambiare le sorti di una delle aziende più importanti dei videogiochi
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Electronic Arts, azienda di videogiochi come EA Sports FC e Battlefield, sarebbe vicina a un accordo da 50 miliardi di dollari per tornare privata. Secondo quanto riportato da Wall Street Journal, al tavolo ci sarebbero il fondo sovrano saudita Public Investment Fund (PIF), il private equity Silver Lake e infine Affinity Partners, la società d'investimento guidata da Jared Kushner, genero del presidente Donald Trump.
La sola indiscrezione ha fatto impennare la capitalizzazione di Electronic Arts del 15% circa, passando da 43 a 48 miliardi di dollari: se l'operazione andasse in porto, diventerebbe il più grande leveraged buyout di sempre (senza considerare l'inflazione), superando il buyout da 31,8 miliardi della texana TXU avvenuto nel 2007. L'annuncio potrebbe arrivare già nei prossimi giorni.
Il PIF rappresenta già uno degli azionisti più rilevanti di Electronic Arts, con una quota stimata intorno al 10% dopo aver effettuato acquisti per oltre 3 miliardi nel 2021 e un ulteriore incremento del 55% nel 2023. Il fondo saudita ha rafforzato negli ultimi anni la presenza nell'industria dei videogiochi, diventando anche uno dei maggiori azionisti di Nintendo (5,01%) e controllando il gruppo Scopely attraverso Savvy Games, che all'inizio dell'anno ha rilevato la libreria di Niantic (autore di un fenomeno del calibro di Pokémon GO, ma non solo).
Sullo sfondo, le discussioni che accompagnano la crescente presenza del fondo saudita nell'industria, come le polemiche seguite all'annuncio di un DLC di Assassin's Creed Mirage ambientato ad Al'Ula, e i possibili incroci azionari che deriverebbero dal coinvolgimento di Silver Lake, uno dei maggiori investitori dell'azienda Unity (autrice dell'omonimo motore grafico utilizzato in molti videogiochi indipendenti). Le reazioni sulla possibile mossa dell'azienda di Redwood non sono mancate, con Bloomberg che definisce la trattativa "un brutto segno per l'industria dei videogiochi".
Per Electronic Arts, che oltre ai recenti Skate ed EA Sports FC 26 si prepara al debutto dell'attesissimo Battlefield 6, l'eventuale delisting dalla Borsa aprirebbe una fase di profonda riorganizzazione lontano dai riflettori dei mercati.