Secondo una nuova ricerca, i videogame possono contribuire e sostenere il benessere dei giovanissimi se progettati tenendo conto delle loro esigenze
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Da sempre il gioco è stato un tassello importante dell’evoluzione umana, e nonostante sia stato sostituito in tanti ambiti dalla tecnologia e dai videogiochi, continua ad avere ancora oggi un'impronta significativa sullo sviluppo psicomotorio dei bambini: un recente studio statunitense sostiene che aziende e progettisti di videogiochi possono e devono sostenere il benessere dei bambini attraverso le loro opere.
Lo studio, il secondo del progetto Responsible Innovation in Technology for Children (RITEC), dimostra che il gioco digitale ha un impatto particolarmente positivo sull'autonomia, la competenza, la creatività e l'identità dei bambini quando risponde ai loro interessi, bisogni e desideri profondi.
Jan L. Plass, professore alla New York University Steinhardt nonché direttore fondatore del Consortium for Research and Evaluation of Advanced Technology in Education (CREATE), ha condotto uno dei tre studi che compaiono nel rapporto. Per capire l'effetto dei videogiochi sul benessere dei bambini, l’equipe ha attuato un intervento di dieci settimane che prevedeva l'uso di giochi come LEGO Builder's Journey e Rocket League, con 255 bambini di età compresa tra 8 e 12 anni provenienti da varie nazioni.
Tra i risultati ottenuti, i bimbi statunitensi con un maggiore bisogno di appartenenza hanno riferito sentimenti più positivi nei confronti delle relazioni sociali e parentali, nonché un migliore senso di autonomia. In Cile, i bambini hanno riferito una maggiore autonomia e un miglioramento delle relazioni con i genitori. In Sudafrica, il gioco digitale ha generalmente favorito il benessere di tutti i bambini. "Molti genitori sono preoccupati per il tempo trascorso sullo schermo dai loro figli e questo è il primo studio che indaga l'effetto dei videogiochi sul benessere di questa fascia d'età negli Stati Uniti, in Cile e in Sudafrica", ha affermato Plass.
Oltre alla ricerca sperimentale, è stato condotto uno studio osservazionale nelle case di 50 famiglie per un periodo di 14 mesi, che ha coinvolto bambini di età compresa tra 6 e 12 anni in Australia, Cipro, Sudafrica e Regno Unito. La ricerca di laboratorio ha misurato la frequenza cardiaca, il tracciamento degli occhi, le espressioni facciali e la risposta galvanica della pelle (cambiamenti nell'attività delle ghiandole sudoripare) di 69 bambini australiani di età compresa tra 7 e 12 anni che giocavano ai videogiochi. I tre studi hanno rilevato che i videogiochi possono sostenere i sensi di autonomia, competenza, creatività e identità dei bambini, oltre ad aiutarli a regolare le emozioni e a costruire relazioni.
Per sostenere uno o più di questi aspetti del benessere, i videogame devono considerare alcune caratteristiche: per sostenere il senso di autonomia dei bambini, un gioco potrebbe dare loro il controllo, permettere loro di prendere decisioni e incoraggiarli a sviluppare le proprie strategie per progredire. Per sostenerne la creatività, dovrebbero consentire loro di esplorare e risolvere liberamente i problemi, di creare i propri personaggi o le proprie narrazioni. "Per decenni si è spesso pensato che giocare ai videogiochi fosse in qualche modo dannoso per i bambini, minando il loro benessere", ha affermato Bo Viktor Nylund, direttore di UNICEF Innocenti. "Il nostro nuovo studio dipinge un quadro molto più complesso, in cui questi giochi possono effettivamente contribuire al benessere dei bambini e sostenerli positivamente durante la crescita".
I risultati saranno seguiti nel corso dell'anno dal lancio di una guida per aiutare le aziende a incorporare questi risultati nei giochi che progettano. "La scoperta che i videogiochi sono in grado di migliorare il benessere dei bambini e soddisfare le loro esigenze psicologiche, come il bisogno di legarsi agli altri, è particolarmente importante in un momento in cui siamo preoccupati per la salute mentale dei bambini", afferma Plass.
Tra i coautori della ricerca, un posto d’onore va a LEGO Foundation, che ha finanziato il lavoro. "Questa entusiasmante ricerca di UNICEF e di importanti studiosi dimostra che un gioco digitale sicuro e inclusivo può avere un impatto profondamente positivo sulla vita dei bambini", ha affermato Anna Rafferty, vicepresidente del Digital Consumer Engagement di LEGO Group. "Questi risultati daranno la possibilità alle aziende responsabili di creare un futuro digitale in cui i bambini siano al sicuro, nutriti e attrezzati per prosperare".