ARRIVA LA CONFERMA

Giappone, la Biblioteca nazionale esclude le "schede digitali" dei videogiochi Nintendo

La Biblioteca della Dieta nazionale del Giappone dice no alle schede create da Nintendo per la sua nuova console, in quanto non sono veri supporti fisici

26 Ago 2025 - 11:25
 © Ufficio stampa

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Non tutti i videogiochi troveranno posto negli archivi ufficiali giapponesi: la Biblioteca della Dieta nazionale, istituzione che raccoglie ogni nuova pubblicazione prodotta nel Paese, ha svelato che non conserverà le nuove "schede con chiave di gioco" di Switch 2, il formato lanciato da Nintendo che consente di acquistare una cartuccia contenente solo la "chiave" per scaricare la versione digitale del gioco.

Dal 2000, infatti, la Biblioteca della Dieta nazionale del Giappone custodisce anche videogiochi in formato fisico, seguendo la legge che obbliga gli editori a depositare una copia di ogni nuova pubblicazione. La collezione accumulata finora è decisamente imponente, con oltre 9.600 titoli tra dischi e cartucce. Questa volta, però, è arrivato uno stop per motivi tecnici e giuridici.

Per essere accettato nella Biblioteca della Dieta nazionale nipponica, un supporto deve contenere il contenuto che si intende preservare. Le "schede con chiave di gioco", come suggerisce lo stesso nome, non offrono alcun dato di gioco al loro interno: sono semplici "chiavi" custodite all'interno di un supporto fisico, che consentono esclusivamente di scaricare il software dal negozio digitale di Nintendo. Per questo, spiega la Biblioteca, non hanno i requisiti per essere conservate.

La decisione riapre un dibattito che riguarda non solo la casa di Kyoto, ma il futuro del patrimonio dell'intero settore e l'annosa questione della preservazione dei videogiochi. I giochi su "schede con chiave di gioco" dipendono dai server di Nintendo: se un giorno venissero chiusi, l'accesso ai titoli acquistati non sarebbe più garantito. Un rischio già intravisto con la chiusura dei server di eShop per due console come Wii U e 3DS.

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Un rischio che non convince neppure gli addetti ai lavori: Stephen Kick, amministratore delegato di Nightdive Studios, parla di una decisione "scoraggiante" da parte di un'azienda con una storia tanto importante nell'industria dei videogiochi, mentre Alex Hutchinson, direttore di saghe come Far Cry e Assassin's Creed, si è detto fortemente contrario al nuovo sistema ideato dal colosso giapponese.

Per ora, Nintendo assicura che i videogiochi resteranno scaricabili "per il prossimo futuro", ma la vicenda dimostra quanto fragile sia la memoria digitale in un'industria sempre più "smaterializzata".

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