Dopo una lunga lotta in tribunale, l'accordo Epic-Google è a un passo: nuove tariffe e negozi alternativi sono più vicini, si attende l'effetto domino
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Epic Games e Google hanno raggiunto un accordo transattivo che potrebbe chiudere una disputa legale lunga cinque anni sulle pratiche di Play Store, il negozio digitale per dispositivi mobile con sistema operativo Android. L'intesa, depositata congiuntamente presso un tribunale federale di San Francisco, dovrà essere approvata dal giudice distrettuale James Donato, con udienza fissata nelle prossime ore.
Il compromesso arriva dopo una serie di passaggi chiave: la scorsa estate, una corte d'appello federale ha confermato il verdetto di una giuria che definiva la piattaforma Play Store un monopolio illegale, aprendo la strada a rimedi strutturali in linea con la decisione di Donato dell'ottobre 2024, che chiedeva a Google di abbattere le barriere all'ingresso per i negozi digitali rivali.
Secondo i termini illustrati dalle parti, Google si impegna a modifiche strutturali di Android con la prossima versione principale del sistema operativo e fino al 30 giugno 2032.
Tra le novità, spiccano commissioni più basse e differenziate per gli acquisti in-app (20% per vantaggi significativi nei videogiochi, 9% per i contenuti di natura estetica), un'ulteriore commissione del 5% per chiunque scelga il sistema di pagamento nativo di Google Play e possibilità di utilizzare dei sistemi di pagamento alternativi, per i quali potrà essere prevista una commissione non a carico dello sviluppatore. Gli sviluppatori, inoltre, potranno praticare prezzi diversi (anche più vantaggiosi) per chi adotta metodi alternativi.
Sul fronte della distribuzione, Google permetterà l'installazione semplificata (anche via browser) di negozi di terze parti tramite una schermata neutra con un solo clic, senza cercare di scoraggiare l'utente. Resta infine la richiesta di integrare il sistema di pagamento nativo di Google Play nelle applicazioni, ma con l'obbligo di rendere ben visibili anche le opzioni di pagamento alternative.
Per Epic Games, la software house creatrice di Fortnite, si tratta di una vittoria di principio che potrebbe avere effetti a catena: se confermate, le nuove regole e le tariffe ridotte potrebbero infatti spingere anche le altre aziende dotate di negozi digitali proprietari (da Apple a Sony, passando per Microsoft, Nintendo e Valve) a rivedere le proprie politiche.