Nioh 3, alla scoperta del Giappone creato da Team Ninja
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Il terzo capitolo del videogioco di ruolo giapponese si prepara al debutto con una formula di gioco consolidata ma al tempo stesso intrigante
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Dopo aver passato qualche ora in compagnia di Nioh 3, il nuovo gioco di ruolo di Team Ninja e Koei Tecmo, è semplice intravedere come il flusso d'azione che lo caratterizza si ricolleghi in maniera organica ai due capitoli precedenti, dai quali si discosta solo per via di ciò che aggiunge o, al massimo, ridistribuisce un po' in giro. Non un nuovo inizio per la saga, dunque, ma piuttosto un'evoluzione mirata.
Ci vuole un attimo, infatti, per entrare in questo flusso alla base del nuovo gioco di ruolo realizzato dallo studio giapponese, un po' di più se non si ha familiarità con la serie, un po' meno se invece ci si porta appresso delle esperienze pregresse. Segno, questo, che la serie caratterizzata da numerosi richiami al genere dei "soulslike" trattenga a sé davvero molto della sua forma passata.
Non è stato quindi difficile, dopo la prova della versione dimostrativa dello scorso giugno, tornare a vestire i panni di Tokugawa Takechiyo, protagonista di Nioh 3, promesso Shogun del Giappone durante il periodo Sengoku, intento a sistemare qualche piccolo problema in famiglia: già, perché il fratello minore di Takechiyo, Tokugawa Kunimatsu, per batterlo sul tempo nella scalata al potere guida ora una feroce orda di yokai, che ha fatto precipitare tutto il paese nel caos.
Ancora più di prima, l'azione di Nioh 3 è una danza. Miriadi di fendenti scagliati mentre si adotta il nuovo stile ninja, schivando con agilità estrema i colpi letali degli yokai, si alternano a colpi e parate più misurati in stile samurai. Basta una pressione di un tasto per passare da uno all'altro ed è facile trovarsi a saltare tra un assetto e l'altro molte volte nel corso di uno scontro.
Il gioco di ruolo cerca di incentivare questa manovra trasformandola in un devastante strumento difensivo nei confronti di alcuni degli attacchi più temibili degli avversari: non si tratta tanto di scegliere quale forma si adatta maggiormente al proprio stile di gioco (non sarebbe giusto né dire che non esistano colpi veloci quando si gioca come samurai, né che gli affondi da ninja manchino di potenza) ma piuttosto di capire come i punti di forza di ciascuna forma si incastrino con il proprio modo preferito di combattere.
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Avendo ritrovato finalmente le accette, una delle armi più apprezzabili in Nioh 2, in quello che nel corso della prima beta era stato lo stile meno convincente (quello del ninja), abbiamo approfittato dell'evento di prova organizzato da Team Ninja a Parigi per approfondire la sua conoscenza. Al posto delle tre posizioni di guardia classiche della serie, ora punto centrale dello stile samurai, in questa forma si può fare uso di un arsenale di armi da lancio piuttosto variopinto: shuriken, triboli, bombe, ma anche proiettili di natura elementale.
Tutti strumenti piuttosto utili, allo stato attuale delle cose, per infliggere alterazioni di status ai nemici più che a fare danni seri (ma è facile immaginare che un assetto dedicato possa ribaltare le cose, nella versione completa del gioco di ruolo), ma il fatto che molti equipaggiamenti in Nioh lavorino in combinazione con queste alterazioni rende questi trucchetti tutt'altro che trascurabili.
Ci siamo trovati spesso, nelle lotte contro gli Yokai più resistenti, a danzare attorno a loro come un ninja, macinando affondo dopo affondo il loro "ki" (l'equivalente della barra della resistenza, in Nioh) fino a esaurirlo, per poi sfoderare l'ascia pesante passando allo stile samurai per capitalizzare della crepa nelle loro difese: le arene dei boss presenti in questa prova, generose in termini di spazi, rendevano le schivate perfette della modalità ninja uno strumento assolutamente soverchiante, dato che oltre a vanificare le loro combinazioni hanno permesso ripetutamente di aggirarli e comparire alle loro spalle, dove i colpi del giocatore infliggono comprensibilmente danni ancora maggiori.
Non che la difesa di un samurai sembri meno impressionante. Le parate perfette, oltre a essere altrettanto efficaci, permettono un approccio diametralmente opposto: si può rimanere saldi di fronte al nemico fino a diventare un muro impenetrabile. Verso la fine della sessione di prova abbiamo voluto cimentarci nuovamente con il boss al termine del livello di Kyoto presentato in esclusiva, provando a sfruttare al massimo il potenziale di questa tecnica difensiva: dato che i suoi attacchi erano molto lenti, sia nell'esecuzione e sia nella preparazione, rimanere di fronte a lui per tutto il tempo senza vacillare è stato sorprendentemente facile.
A complicare questo primo impatto con Nioh 3 ci pensa, ancora una volta, l'interfaccia utente. L'utilizzo dei nuclei degli Yokai ottenuti in battaglia e dell'equipaggiamento degli oggetti derivati è un processo che richiede un passaggio tra menu differenti inizialmente non intuitivo e, in seguito, semplicemente farraginoso. L'attitudine di Team Ninja a portarsi dietro parti sostanziosi dei videogiochi precedenti (dal motore di gioco ai modelli degli avversari) sembra, in questo caso, giocare a sfavore della squadra di casa.
Per quanto si è visto fin qui, lo stesso rischia di poter essere detto per quanto riguarda il design dei livelli: specialmente nelle sezioni di Crogiolo, dove la palette di colori vira verso toni più scuri e le architetture si fanno più deformi e intricate, la navigazione si fa a tratti confusa e le trappole ambientali più subdole.
Va detto che l'intelligenza degli avversari umani e yokai si è dimostrata altalenante. Un fattore, questo, che stupisce: una pattuglia di spiriti maligni si aggirava attorno a un'area con dislivelli e ponti e, nel tentativo di attirarla con un colpo a distanza, ha cominciato prevedibilmente a inseguire il protagonista in maniera piuttosto compatta. L'inseguimento è continuato anche in un'area al chiuso, poco distante, divisa su due piani: le scale non sono bastate a far desistere gli assalitori, sorprendendo per la loro capacità di seguire le tracce dell'eroe. Purtroppo, in diversi altri casi la loro (in)abilità di tracciare dei percorsi da seguire per raggiungere Tokugawa ha fatto sì che si creassero situazioni piuttosto comiche, con mostri più o meno temibili che decidevano di averne avuto abbastanza prima di gettarsi oltre i confini calpestabili della mappa.
Ci sono anche alcuni aspetti più facilmente riconducibili alla natura "provvisoria" della demo messa a disposizione degli sviluppatori, che vale la pena far presente nonostante si tratti di "difetti" che potrebbero e dovrebbero essere risolti in vista del lancio completo. Il reparto tecnico non dava l'impressione di essere ben rodato: l'audio, in ogni situazione concitata, era disturbato da rapide e frequenti interruzioni e altri singhiozzi davvero fastidiosi, mentre durante lo scontro con uno dei boss il gioco di ruolo ha subito un arresto anomalo, costringendo al riavvio.
Un problema arrivato piuttosto dal nulla e in una situazione piuttosto insospettabile, va detto: fin lì il reparto grafico aveva fatto il suo dovere senza mostrare il fianco (non c'è da stupirsi, dato che Team Ninja è ormai piuttosto avvezza al motore grafico su cui si regge Nioh 3, firmato Koei Tecmo).
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Difficile anche esporsi per quanto riguarda il livello di difficoltà, apparso generalmente basso per tutta la demo: il quantitativo dei danni inflitti dai nemici e la qualità degli equipaggiamenti nella sezione mostrata potrebbero sempre variare in maniera drastica nella versione finale, in uscita il prossimo 6 febbraio su PlayStation 5 e PC.
A ogni modo, è improbabile che questo seguito possa deludere completamente le aspettative dei fan del gioco di ruolo, data la vicinanza ai capitoli che lo hanno preceduto... a patto di non arrivare alla data di uscita aspettandosi rivoluzioni drastiche! Chi invece non ha mai toccato con mano la serie e si sta chiedendo se Nioh 3 sia un buon punto di partenza, vale la pena considerare che, dal punto di vista delle meccaniche, il terzo capitolo si prospetta come il gioco di ruolo più complesso (e il caos dell'interfaccia utente di certo non aiuta) dell'intera saga.
D'altro canto, proprio questa abbondanza di strumenti a disposizione può andare a mitigare la brutale difficoltà di alcune sezioni, che trovereste invece ad accogliervi qualora decideste di cimentarvi con il primo, inclemente capitolo di Nioh.