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Al Fuorisalone il design über alles

L'ispirazione tedesca espone a Milano

15 Apr 2010 - 22:33

Al Fuorisalone di Milano, all’interno di un garage di via Tortona dove attrezzi, macchine e materiali rispecchiano situazioni lavorative quotidiane, è esposto anche un pezzo di Germania. Una mostra che, sebbene limitata nello spazio, presenta nuovi prototipi e concetti innovativi dei più promettenti designer tedeschi, uniti per la collettiva  “Made in Berlin – Open Process” dalla contemporary design platform DMY Berlin in collaborazione con Create Berlin.

La mostra presenta le fasi del design process dei sette creativi: partendo dalla prima ispirazione, passando attraverso le varie fasi di test fino a raggiungere la prototipazione. Una sorta di design nel design, perché anche la collettiva stessa rappresenta un concetto, una filosofia che traspare dagli oggetti: quella della capacità dei giovani designer tedeschi di progettare lo spazio vitale del futuro. Oggetti che colpiscono non solo per forme e materiali utilizzati, ma anche per modalità di lavorazione del tutto particolari. Oggetti che, mostrati in anteprima al pubblico italiano di Fuorisalone, saranno presenti dal 9 al 13 giugno al DMY International Design Festival 2010, l'evento che a Berlino metterà in mostra nuovi prodotti ispirazionali e prototipi nel campo del design contemporaneo nello suggestivo spazio tresor.m, una ex centrale elettrica nel centro della capitale tedesca.

Werner Aisslinger - NETwork 3D stitching furniture
Il progetto "NETwork 3D stitching furniture" combina processi high-tech applicati alla tradizionale arte del ricamo, con una collezione di oggetti rielaborati. I pezzi della collezione “NETwork 3D stitching furniture” – poltrone, sgabelli, scodelle e lampade – sono stampati su un materiale di supporto con l’applicazione di una macchina da ricamo programmabile per ottenere un ‘oggetto pop-up’, che si innalza dalla superficie come l’estrusione della sua terza dimensione. Le strutture del tessuto a nido d’ape ricamato sono impregnate di resina per renderle rigide e concrete. "L’evoluzione nel design - spiega Aisslinger - è sempre una questione di sperimentazione, materiali e tecnologia. Per questa mostra abbiamo lavorato con una tecnologia tradizionale quasi dimenticata: abbiamo trasformato la lavorazione del ricamo su tessuto in un pop-up concept per arredamento che evolve da due a tre dimensioni".

Mark Braun - Lift
La collezione di tavolini Lift è il risultato dell’interesse di Mark Braun per le materie plastiche e per le possibilità offerte dallo stampaggio rotazionale. Ogni tavolo dispone di due piani che possono essere utilizzati in modo differente uno dall’altro. Lift comunica la bellezza della plastica nei suoi colori e nelle sue finiture superficiali, e la libertà progettuale offerta dal rotostampaggio. "Prodotti dalla lunga vita di servizio, cioè sostenibili per l‘ambiente - spiega Braun - nascono creando oggetti di utilizzo quotidiano che trasmettono facilmente il loro valore aggiunto, che lo fanno intuire immediatamente. Questa sarà una delle principali sfide del design".

e27 - Pit e Loll
Frutto di un attento studio del concetto del basculaggio, Pit è una lampada che può facilmente essere orientata in tutte le direzioni. Loll, invece, applica alla produzione di arredamento la tecnica di trasformazione del metallo da forma bidimensionale a oggetto tridimensionale. Tirando fino al limite della resistenza una lastra di acciaio pretagliata con il laser si ottiene un manufatto di grande solidità statica e di elevata portata. Con questa semplice ma geniale tecnica, una lastra di acciaio di soli 3 mm di spessore si trasforma in una chaise longue e in un tavolino. "E' una questione di principi - sottolineano i tre designer di e27, Tim Brauns, Hendrik Gackstatter e Fax Quintus -: le nostre idee si basano sempre su un principio base. Analizziamo questo principio per trovare un’applicazione soddisfacente e sensata all’interno di un nuovo design. Il prodotto finito è il risultato di questa ricerca documentata".

ett la benn - Malva
Collezione di lampade ispirata alle qualità naturali della cellulosa e della viscosa, gli elementi di Malva sono generati dando la forma a un panno spugna inumidito, posizionato su una matrice e successivamente asciugato all’aria. Il progetto impiega dunque un prodotto di uso quotidiano come materiale per oggetti di design, creati con processi semplici di modellazione e esicazzione per soddisfare requisiti di sostenibilità e di eco-compatibilità: tutti gli oggetti sono infatti biodegradabili. “Ciò che rende decisamente diversa la collezione Malva - spiega Danilo Dürler, designer di ett la ben insieme a Oliver Bischoff - è il materiale applicato e il modo in cui prende forma. Abbiamo creato una serie di forme diverse per evidenziare le possibilità che offre questo materiale, soprattutto quando è trasformato in un oggetto luminoso: il colore naturale del materiale è bianco ma una volta retroilluminato acquisisce una tonalità calda e gentile, indipendentemente dal fatto che si usino lampadine tradizionali o quelle a risparmio energetico".

Luca Rigamondi

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