Tra flagettanti e Madonna che scappa
Sacre o profane, antiche o moderne, penitenziali o gioiose, le tradizioni pasquali italiane racchiudono una ricca e complessa simbologia di tradizione antica, tutta da scoprire. Dal Nord al Sud, nelle grandi città come nei centri più piccoli, i riti della Settimana Santa e della Resurrezione coinvolgono da sempre adulti e bambini. Ecco alcune di queste celebrazioni, scelte tra le più curiose.
I riti della Settimana Santa, legati alla Passione del Signore, sono particolarmente sentiti nel Sud d'Italia. Ad esempio, il comune di Nocera Terinese, in provincia di Catanzaro, è famosa per le celebrazioni legate ai "vattienti". La sera del Venerdì Santo e la mattina del giorno successivo i vattienti si autoflagellano davanti alla statua della Madonna come segno di voto. E' una tradizione che è stata riscoperta negli ultimi anni, soprattutto dai giovani. Già l'anno scorso hanno partecipato alla cerimonia oltre cento persone. I vattienti si colpiscono con il cardo e con la rosa, con 13 pezzi di vetro, tanti quante sono le spine sulla corona di Gesù Cristo. Il miracolo è che, nonostante questi strumenti di tortura, nessuno si ferisce troppo seriamente e, al termine del rito, dopo pochi minuti le ferite si richiudono.
In Puglia, a Noicattaro, in provincia di Bari, invece, il Giovedì Santo, si allestisce un falò con la legna accatastata davanti alla chiesa della Madonna della Lama. La legna viene raccolta dalle confraternite: quando esce la prima croce della processione, la legna viene accesa, e la pira continua a bruciare per tutta la notte, accompagnando l'uscita delle altre Croci.
In Sicilia si celebra un'altra festa particolare, la "Festa dei Giudei", celebrazione che avviene ogni anno a San Fratello, in provincia di Messina. Anticamente la festa consisteva in un dramma sacro rappresentato dalla gente per rivivere la Passione di Cristo. Oggi, invece, la festa ha preso un carattere più libero e festoso, anche se sempre improntato alla fede. In occasione della festa tutti indossano pittoreschi costumi con perline e maschere, come antica reminescenza del male.
Risalendo lungo lo Stivale, a Sulmona, in Abruzzo, la Pasqua si festeggia con il rito della "Madonna che scappa in piazza". La domenica mattina comincia la processione, in cui vengono portati i simulacri di Gesù Cristo, San Giovanni e San Pietro, dalla chiesa di Santa Maria della Tomba fino al plateatico di Piazza Garibaldi, per poi arrivare alla Chiesa di San Filippo. Qui la sera prima della festa viene portata la statua della Madonna Addolorata. Al primo annuncio della Resurrezione, portata da San Giovanni e San Pietro, la Madonna non crede alla notizia. Alla fine si convince e segue gli Apostoli, con il mantello nero e un fazzoletto bianco nella mano destra, fino a piazza Garibaldi, dove trova ad aspettarla il simulacro di Gesù Cristo. Appena la Madonna lo vede comincia a corrergli incontro, per circa 80-90 metri, perdendo lungo il tragitto il mantello nero mostrando la sua veste verde ricamata in oro e, al posto del fazzoletto, appare una rosa rossa. Appena la Madonna comincia a correre vengono sparati mortaretti e liberate 12 colombe bianche, in segno di buon augurio.
In Emilia Romagna, invece, a Fiorenzuola D'Arda, in provincia di Piacenza, (si gioca a "Ponta e Cull", una vecchia tradizione risalente ai primi del '900. Dopo la messa la gente si riunisce in piazza portando un suo uovo sodo, colorato o no, che si deve battere sull'uovo di un'altra persona. Chi riesce a rompere sia la punta che il fondo, appunto la punta e il "culo", dell'uovo avversario può prendersi l'uovo.
Più a Nord, a Mantova, il Venerdì Santo c'è l'ostensione dei Sacri vasi, contenenti la terra bagnata col sangue di Cristo, un'antica tradizione che trova la sua concretizzazione documentaria nella cronaca di Carlo Magno dell'804. Fu lo stesso Carlo Magno a chiedere a Papa Leone III di fermarsi a Mantova, prima di recarsi a Parigi, per appurare l'effettiva esistenza delle reliquie. Dal 1876 i vasi sono stati riposizionati nell'attuale cripta della Basilica di Sant'Andrea ed il Venerdì Santo vengono esposti e accompagnati da momenti liturgici di preghiera e di devozione, come ad esempio la Via Crucis.
Infine, a Cividale del Friuli (Ud) si gioca al "Truc", un antico gioco, nel quale si fanno scivolare lungo un catino di sabbia inclinata, delle uova di gallina cotte. Lo scopo è quello di farle toccare tra loro. Chi riesce a colpirne un altro, vince o una monetina o una caramellina da parte dell'avversario.