Una gita alla scoperta dell'arcipelago
Le isole Pontine sono una meta ideale per un fine settimana da trascorrere tra mare blu e divertimento, immersi in uno scenario di grande interesse storico- culturale. I primi insediamenti su queste isole risalgono infatti all'epoca augustea e portano importanti monumenti dell'epoca dei Borboni.
LE ISOLE PONTINE
Ponza- Ventotene- Santo Stefano
IL PERCORSO
Una volta arrivati a Ponza tramite aliscafo, muoversi tra le isole è relativamente facile; infatti è possibile affittare piccole barche per raggiungere le altre isole dellarcipelago.
LE SOSTE
Indubbiamente lisola più famosa dellarcipelago, Ponza incanta il visitatore fin dallapprodo in porto. Nascosto in uninsenatura, il porto ha i colori della storia. Qui sorgeva lantico porto romano, ma laspetto odierno è dovuto principalmente ai cambiamenti riportati nel settecento. Il Molo Musco, con la sua torre ottagonale rosso mattone, è protetto da un basso muro verso la rada.
Poco più in alto la piazza Carlo Pisacane ospita il Palazzo Comunale, antica sede degli uffici governativi settecenteschi. La chiesa della Trinità, di San Silverio e Santa Domitilla venne progettata da Antonio Winspeare, architetto di età borbonica che ebbe il compito insieme a Carpi di rimodellare lisola. La chiesa è in stile barocco; allinterno vi è una statua di San Silverio, mentre gli affreschi si ispirano a capolavori michelangioleschi. Nei dintorni è consigliata una visita alla Torre dei Borboni, oggi una struttura alberghiera, e al cimitero di Ponza. Spostandoci dallaltra parte dellisola, da non perdere una visita al convento di Santa Maria, fondato nel VI secolo. Di particolare interesse anche la chiesa di San Giuseppe, costruita nel 1828.
Lisola di Ventotene conserva, al contrario di Ponza, molti resti degli insediamenti romani. Il porto scavato nel tufo, le cisterne per raccogliere lacqua e Villa Giulia, sono alcuni dei resti lasciati dagli antichi insediamenti. Villa Giulia è probabilmente una delle zone più visitate dellisola. A picco sul mare la villa nacque per essere una residenza estiva dellimperatore Augusto, poi si trasformò in un luogo desilio per la figlia dellimperatore, Giulia.
La vita dellisola era subordinata alla vita nella Villa. Tutto ciò che è stato costruito doveva servire agli ospiti nella casa che sorgeva a Punta Eolo. Così cisterne per la raccolta dllacqua piovana, piscine adibite alla roccata del pesce vennero progettate e sono ancora adesso visitabili.
Subito dopo la caduta dellimpero romano, lisola conobbe un periodo di abbandono fino a quando la zona passò al dominio dei Borboni. La città fu progettata attorno al Castello e alla chiesa di S. Candida. La struttura originaria del castello venne modificata in epoca fascista, mentre la chiesa è in stile neoclassico. Allinterno il quadro raffigurante la Modanno è riconducibile a Sebastiano Conca.
Il carcere, nellisola di Santo Stefano, è uno dei siti più visitati in tutta la zona. Costruito da Francesco Carpi che lo progettò secondo i dettami di Jeremy Bentham, secondo il quale era possibile ottenere il dominio di una mente sopra unaltra tramite unadeguata struttura architettonica. La struttura a ferro di cavallo faceva in modo che il carcerato si rendesse conto della continuo controllo cui era sottoposto. Inoltre da nessun punto del carcere è visibile il mare, come se si volesse togliere ogni speranza di fuga. Il carcere, per ironia, è identico al teatro S. Carlo di Napoli, anche se posto al contrario. Cioè, dove in teatro stavano gli spettatori, qui alloggiavano i carcerati. Mentre sul palcoscenico, al carcere stavano, le guardie ossia quelli che osservavano i detenuti.