Milano, in mostra i fiori di Givency
Dovrà combattere tutte le malevolenze degli abitanti di Giverny che temevano avvelenasse l'acqua dei fiumi circostanti, inquinandoli con le ninfee. I riflessi dei fiori e delle piante sull'acqua, il ponte sullo stagno, i glicini viola del pergolato, gli iris, le azalee, le felci e i rododendri saranno instancabili richiami nelle sue albe, condivisi con gli amici al tramonto."Mi ci è voluto molto tempo per capire le mie ninfee. Le avevo piantate per il gusto di piantarle, e le ho coltivate senza pensare di ritrarle.Non si assorbe un paesaggio in un solo giorno". Il giardino è stata la sua unica distrazione dopo l'impegno spossante e la fatica del dipingere. Quella pace e tranquillità dello spirito che trovava nelle stampe di Hokusai e Hiroshige, ma anche in Utamaro, artisti giapponesi che ritroviamo in tutte le case degli Impressionisti ma anche ad Anversa a casa Van Gogh.
"Sono costretto a continue trasformazioni, perché tutto cresce e rinverdisce. Insomma, a forza di trasformazioni, io seguo la natura senza poterla afferrare, e poi questo fiume che scende, risale, un giorno verde, poi giallo, oggi pomeriggio asciutto e domani sarà un torrente." In questa continua ed affannosa ricerca di cogliere la trasformazione della natura è concentrata tutta la sua attività pittorica, come se nell'afferrarla gli si palesasse il mistero della vita.
In queste ultime opere si possono già scorgere tutti i germi dell'arte che verrà.
Quella dei giardini è una passione della prima ora, che Monet ha già vissuto a Vétheuil e poi ad Argenteuil. È nel 1890 che Claude Monet acquista la casa e il giardino di Giverny, lungo la Senna, a nord di Parigi. Ha cinquantanni ed è lesponente più rappresentativo dellImpressionismo, il padre indiscusso del movimento a cui aveva dato anche il nome.
Ma Giverny è finalmente il sogno di una vita, il suo vero grande progetto. Nella casa di Giverny Monet vivrà il resto della sua lunga vita, cercando senza sosta di realizzare quella che considera lopera darte in assoluto più importante: il suo giardino.
Accanto al giardino francese, con i fiori che ha piantato in un primo tempo, con fatica e tenacia e perfino con laiuto del presidente Clemenceau, costruirà un giardino acquatico e, in uno stagno, circondato da cotogni, felci, salici, rododendri e azalee, metterà a dimora le più diverse specie di ninfee: è il suo giardino giapponese, oggi il più visitato al mondo.
Quegli anni, dallultimo decennio dellOttocento al 1926, saranno per Monet il tempo delle ninfee, quello a cui è interamente dedicata la mostra allestita nelle sale nobili di Palazzo Reale a Milano.
Il cuore del percorso espositivo è costituito da 20 capolavori di Monet, mai usciti in questa quantità e qualità dal Museo Marmottan: venti grandi tele che Monet ha dipinto tra il 1887 e il 1923 e che ci restituiscono il percorso che lo ha portato a cercare di trasferire, dal suo giardino alla sua arte, i salici piangenti, le ninfee, i ponti giapponesi, i fiori di ciliegio e gli iris che lo popolano.
Realizzate nei primi due decenni del secolo, mentre si affermavano il Cubismo e le avanguardie, le ninfee di Monet sono latto potente di un genio artistico che va oltre il proprio tempo e che dalla lontana invenzione della pittura en plein air oltrepassa tutta la cultura successiva. Le ninfee sono il punto di arrivo di una utopia progettata e realizzata nellultima stagione della vita, di unidea totalizzante di rifondazione della pittura che, partendo dai colori vivi e dai paesaggi senza orizzonte delle stampe giapponesi si pone come uno dei grandi contributi alla pittura moderna, non inferiore, come affermerà Picasso nel 1944, a quello di Cézanne.
Saranno infine i grandi artisti dellEspressionismo astratto, da Pollock in poi, a darci lidea definitiva della grandezza di Monet nel tempo delle ninfee.
Accanto alle sue grandi tele, la mostra presenta una ampia e interessantissima documentazione fotografica, con le immagini coeve del giardino di Giverny.
«I pannelli delle Ninfee ci mostreranno [Monet]» scrive George Clemenceau (1841-1929), amico e grande figura politica e intellettuale francese «perdutamente teso verso la realizzazione dellimpossibile. Dalla sua mano fremente si slanciano razzi di trasparenze luminose, che fanno scoccare, nellimpasto grasso, nuovi fiammeggiamenti di chiarore. Il genio non sta meno nelloffensiva dei pennelli sulla tela che nel rimescolamento della paletta multicolore ove Monet coglierà tutto a un tratto, con un gesto risoluto, le gocce di una rugiada di luce di cui farà elemosina agli elementi, che non si preoccupano di conservarla. Da vicino, la tela sembra in preda a un baccanale di colori scorretti, che, dal giusto punto di vista, si ordinano, si sistemano, si associano per una delicata costruzione di forme interpretative nella precisione e nella sicurezza dellordine luminoso».
Non poteva mancare un richiamo allarte giapponese che ha un ruolo determinante in questa stagione della vita e della ricerca artistica di Monet. In mostra sono infatti esposte (a rotazione per ragioni conservative) 56 stampe di Hokusai e Hiroshige, provenienti dal Museo Guimet di Parigi, grazie ad una eccezionale partnership tra le due grandi istituzioni francesi. Monet non è il solo pittore ad essere influenzato dalle produzioni giapponesi che ormai circolavano in Europa, ma è sicuramente tra loro il maggiore collezionista con 276 stampe nella tradizione ukiyo-e. Il suo maggiore interesse è la lettura del paesaggio e della natura attraverso un loro frammento e la serialità delle vedute, in particolare quelle del Monte Fuji e dei fiori di Hokusai, così come quelle delle acque e dei ponti di Hiroshige.
Il confronto tra lidea di paesaggio nellarte giapponese e le opere del Maestro è infine completato dallesposizione di una serie di preziose fotografie dellOttocento, dipinte a mano, di giardini giapponesi.
Gianni E. A. Marussi
Orari
da martedì a domenica, dalle 9.30 alle 19.30
lunedì, dalle 14.30 alle 19.30
giovedì, dalle 9.30 alle 22.30
la biglietteria chiude unora prima
Info e prenotazioni
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Biglietti
Euro 9 intero
Euro 7,50 ridotto per gruppi di almeno 15 persone, minori di 18 e maggiori di 65 anni, studenti fino a 26 anni, portatori di handicap, forze dellordine non in servizio, insegnanti, titolari di coupon e convenzioni, possessori di CartaViaggio Trenitalia e del biglietto ferroviario Eurostar AV Italia con destinazione Milano (valido entro 4 giorni dallemissione). Euro 4,50 ridotto speciale per gruppi scolastici di ogni ordine e grado Gratuito per minori di 6 anni, un accompagnatore per ogni gruppo, due accompagnatori per ogni gruppo scolastico, un accompagnatore per disabile, funzionari della Soprintendenza per i Beni Architettonici, giornalisti, soci ICOM
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Euro 100 gruppi
Euro 120 lingua straniera
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Euro 30 noleggio dei sistemi di radiocuffie gruppi con guida propria
Percorsi didattici
Per la scuola dellinfanzia, primo ciclo della scuola primaria e famiglie, è stato allestito il percorso Fiori e colori nel giardino del pittore Monet alla scoperta dei fiori e dei colori del giardino sognato e dipinto da Monet. A cura della Sezione Didattica di Palazzo Reale.
Costo: per classe (massimo 25 alunni) 13 euro
Gratuito per famiglie
Catalogo: Giunti Arte
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