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Termometro al mercurio, addio!

Dal 3 aprile, solo dispositivi digitali

30 Mar 2009 - 12:51

Cattive notizie per tutti quegli studenti che, pur di marinare la scuola, si fingono malati accostando il termometro ad una lampadina. Dal 3 aprile, infatti, potremo dire addio ai vecchi termometri al mercurio, che lasceranno il posto a dispositivi digitali, a cristalli liquidi e a raggi infrarossi, più rapidi, di facile lettura e, cosa più importante, meno inquinanti.

Il decreto del Welfare del 30 luglio 2008 è stato emanato in attuazione di una Direttiva europea che punta ad evitare che i termometri finiscano tra i rifiuti, visti i danni all’ambiente che il mercurio può arrecare. Chi ha ancora il termometro tradizionale, può però continuare ad usarlo, consapevole di disporre di uno tra gli ultimi esemplari in circolazione: con il mercurio non se ne potranno più produrre, è così che stabilisce la direttiva.

Con il termometro, saranno ben presto digitalizzati anche altri “cimeli”, come il barometro a mercurio e l’apparecchio per misurare la pressione, lo sfigmomanometro. La direttiva Ue al momento non li tocca, ma entro il 3 ottobre 2009, spiega Vincenzo Dona, segretario generale dell'Unc (Unione nazionale consumatori), "la Commissione europea esaminerà la disponibilità di alternative affidabili e più sicure che siano tecnicamente ed economicamente realizzabili per gli sfigmomanometri e le altre apparecchiature di misura contenenti mercurio utilizzate nel settore sanitario e per altri usi industriali e professionali".

Come sottolinea il farmacologo Silvio Garattini, direttore scientifico dell'Istituto Mario Negri di Milano, "Il mercurio è già abbastanza diffuso nell'ambiente e finisce anche sulle nostre tavole: basti pensare ad alcuni alimenti, in particolare il pesce". La dispersione di questo metallo alla lunga incide sulla salute umana, trattandosi di una sostanza radioattiva e tossica, sotto accusa per gli effetti cancerogeni e sul sistema nervoso."I termometri non sono certo la fonte principale di dispersione – continua Garattini - ma impedire la produzione di nuovi strumenti a mercurio, come dispone la direttiva europea, è un piccolo ma significativo passo avanti per limitarne la presenza nell'ambiente".

D'accordo anche i pediatri. "Se il termometro si rompe, come è capitato a tutti - afferma Giuseppe Mele, presidente della Federazione italiana medici pediatri - il mercurio si disperde nell'ambiente, oltre al rischio di ingestione o contatto da parte del bambino, con tutte le conseguenze del caso. Chi ha ancora questo tipo di termometro lo tenga come cimelio: noi pediatri ne sconsigliamo l'uso. Se proprio lo si deve utilizzare, metterlo sotto l'ascella: mai in bocca o nel retto". Al posto del tubicino di vetro graduato, si possono utilizzare diversi dispositivi per misurare la temperatura. Quanto poi al fatto che questi metodi non siano attendibili come il tradizionale sistema, si tratta “solo di un pregiudizio", spiega Mele. Se utilizzati correttamente, "hanno anzi il vantaggio di essere rapidi, innocui e di facile lettura".

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