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John Taylor, Phases

Secondo album da solista

26 Feb 2009 - 17:21

Nato a Manchester nel 1942, John Taylor ha iniziato a distinguersi nel vivace scenario jazzistico britannico sul finire degli anni Sessanta, suonando nei gruppi dei sassofonisti Alan Skidmore e John Surman. Nei primi del decennio successivo ha accompagnato la cantante Cleo Laine e costituito un proprio sestetto. Sempre di quegli anni sono i primi dischi nelle vesti di leader, “Pause and Think Again” (1971) e “Decipher” (1973), nonché la collaborazione con il sassofonista Ronnie Scott. Nel 1977 John Taylor ha quindi fondato il trio Azimuth, assieme a Kenny Wheeler e a Norma Winstone. Seguiranno numerose incisioni sotto varie leadership (Wheeler, Surman, Jan Garbarek, Miroslav Vitous, Peter Erskine).

Questo è il secondo album solo di John Taylor per la CAM Jazz dopo “Songs and Variations”.

Registrato nei rinomati Bauer Studios di Ludwigsburg il 25 e 26 aprile del 2006, come scrive nelle note del CD John Fordham, autorevole firma del Guardian, “Phases”: Le sue radici che affondano nell’improvvisazione basata sugli standard affiorano come una distante eco tentatrice in Eulogy (che a tratti dà l’impressione del movimento di accordi standard, ma costantemente modulati o occultati da sonorità impreviste) e in uno swing mosso che, nelle ultime battute di Winter, collega Taylor ad un altro emulo di Bill Evans, Keith Jarrett.

Il titolo dell’album descrive esattamente il modo in cui la musica si muove attraverso questa avvincente collezione di brani. Ma Phases esprime anche le ultime evoluzioni della formidabile immaginazione musicale di uno dei giganti del jazz contemporaneo europeo”.

Grande improvvisatore nella migliore accezione del termine, Taylor in realtà segue un percorso ben preciso nello svolgere il tema del disco, solo che questo percorso non è mai scontato o prevedibile, c’è un susseguirsi di sentimenti ed emozioni che portano ad immaginare l’evolversi delle stagioni, ma non è mai possibile prevedere dove l’autore inserirà questa o quell’emozione. In effetti è tutto descritto nel titolo dell’album, “Phases” come è per la vita di ognuno di noi, un alternarsi di momenti e sensazioni.

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