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I Samurai hanno casa a Milano

Una grande mostra a Palazzo Reale

24 Feb 2009 - 14:37

Un mondo affascinante e misterioso, ma anche una chiave di lettura per conoscere e ripercorrere la storia sociale, politica ed economica del Giappone e della classe sociale che lo governò per quasi settecento anni: tutto questo e molto altro è presente nella mostra “Samurai”, aperta a Milano a Palazzo Reale fino al prossimo 2 giugno.

Attraverso un eccezionale nucleo di armature, elmi e accessori della collezione Koelliker e una serie di opere provenienti dalle Civiche Raccolte d’Arte Applicata ed Incisioni - Raccolte Extraeuropee d Milano, il visitatore è guidato attraverso un cammino di grande interesse all’interno di un mondo che per noi occidentali è ancora poco noto. L’esposizione, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, è prodotta da Palazzo Reale e dalla Fondazione Antonio Mazzotta: si avvale inoltre del contributo della Regione Lombardia - Assessorato alle Culture, Identità e Autonomie e della collaborazione di Vodafone oltre al patrocinio del consolato giapponese di Milano.

Sono in mostra circa novanta pezzi tra armature complete, elmi, forniture per spada e altri accessori per samurai, realizzati tra il periodo Azuchi Momoyama (1575 – 1603) e il periodo Edo (1603 – 1867). In questo secondo periodo vissero samurai leggendari come Miyamoto Musashi, il più grande maestro dell’arte della spada e protagonista del famoso romanzo di Yoshikawa Eiji, venduto in oltre centoventimilioni di copie e ispiratore di almeno quindici versioni cinematografiche. La collezione Koelliker di armature giapponesi costituisce una raccolta pressoché unica in Europa per numero e qualità dei pezzi, certamente una delle più importanti al di fuori del Giappone. Gli esemplari sono tutti in ottimo stato di conservazione e provengono esclusivamente da samurai di alto rango, o addirittura da daimyo (signori feudali). 

I bushi, ovvero la classe dei samurai, costituivano la casta militare che ha governato il Giappone per sette secoli, lasciando di fatto all’imperatore una sovranità di tipo sacerdotale. L’abbigliamento da guerra dei samurai è quindi sempre stato considerato, anche in periodo di pace, come un importante segno di comando e di rango sociale. La necessità di distinzione della casta di potere è risultata prevalente, in alcuni periodi storici, sulla funzione protettiva dell’armatura, portando alla realizzazione di pezzi di grande bellezza, impreziosite da ornamenti di pregevole fattura.

I samurai avevano il privilegio di portare due spade, il cognome e avevano il diritto di “uccidere e andarsene” (kiritsuke gomen). In seguito alla diffusione in Giappone del buddismo zen i samurai si dedicarono alle tecniche di meditazione per acquisire maggiori poteri intuitivi e conoscitivi, ma anche per cancellare paure ed esitazioni e raggiungere un totale autocontrollo, accettando il flusso degli avvenimenti senza opporsi a essi con violenza. 

La mostra si conclude con una sezione, allestita in collaborazione con Yamato Video, dedicata al mondo dell’animazione e dei manga giapponesi con particolare attenzione alla straordinaria epopea dei robot della Goldrake generation, che altro non sono se non una trasposizione futuribile delle armature e del mondo dei samurai.


La mostra è corredata da una serie di percorsi didattici e di eventi collaterali, il cui elenco è disponibile sul sito Internet della manifestazione www.mostrasamurai.it.
Il catalogo a cura di Giuseppe Piva è edito da Mazzotta e mira a diventare uno dei testi di riferimento essenziali nella letteratura internazionale sull’argomento.


SAMURAI
A cura di Giuseppe Piva e della Fondazione Antonio Mazzotta
25 febbraio – 2 giugno 2009
Palazzo Reale, Piazza del Duomo 12, Milano  Orario: tutti i giorni  9.30/19.30; lunedì 14.30/19.30; giovedì 9.30/22.30
Aperta con orario normale: 12 aprile, 13 aprile, 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno 2009
Biglietto d’ingresso: intero  € 8,00; ridotto € 6,00, scuole € 4,00

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