Come evitare rischi per la salute
In aereo meglio l'economy. Sembra un paradosso ma si corrono più rischi per la salute se si viaggia in business class, specie se si devono fare lunghi tragitti e si soffre di qualche patologia circolatoria.
E' quanto affermano alcuni studi pubblicati di recente dalla rivista britannica 'The Lancet', sui problemi per la salute di chi usa frequentemente l'aereo. Volare è diventato del resto il modo più comune per spostarsi sulle lunghe distanze. Ogni anno oltre 2 miliardi di persone salgono su velivoli che sono ormai capaci di voli senza scalo di 18 ore e più.
Questo può creare dei problemi per la salute. Accade infatti sempre più di frequente che qualcuno si senta male in volo, questo è dovuto all'aumentato numero dei passeggeri, ma anche e soprattutto all'aumentato numero di ore nelle tratte senza scalo e al numero crescente di passeggeri sempre più 'attempati'. Un bel volo di 15 ore non si nega ormai nemmeno al bisnonno di 90 anni. Quello che solo qualche anno fa era un tabù, oggi è la routine.
L'articolo su Lancet avvisa i viaggiatori che abbiano condizioni di salute non buone o preesistenti problemi cardiaci, di pressione o polmonari, di usare alcune precauzioni e indica i maggiori fattori di rischio. Dai trombi venosi alle pandemie influenzali, evidenziano gli esperti del Lahey Clinic Medical Center, sia i viaggiatori che le autorità sanitarie dovrebbero fare più attenzione ai malori che si rischiano in cielo.
Una popolazione sempre pià vecchia significa infatti che i clienti delle compagnie aeree salgono a bordo con problemi di salute preesistenti, che una volta ad alta quota si possono trasformare in vere e proprie bombe a orologeria. Secondo gli studi disponibili, il 75% dei casi di trombi in volo è dovuto alla mancanza di movimento, con i passeggeri della business più a rischio di quelli della economy, costretti a sgranchirsi le gambe più spesso dato il poco spazio a disposizione. Ma con gli aereomobili moderni come l'Airbus A380 o il Boeing 777-LR, i viaggi possono durare fino a 20 ore ininterrotte e il pericolo sale alle stelle.
Gli studi mostrano, scrive la rivista, una'associazione tra tromboembolie e lunghi trasferimenti aerei, ''con picchi quando la durata del volo supera le otto ore. Ma il rischio comincia ad aumentare quando si superano le quattro ore''.
Dito puntato soprattutto sulle scarse possibilità di movimento a bordo quindi. Meglio un posto di corridoio che vicino al finestrino: avrete più possibilità di alzarvi ogni tanto o di stendere le gambe.
Ci sono poi le infezioni. Molti passeggeri, per lungo tempo in spazi limitati, con ricambi d'aria saltuari, sicuramente ne facilitano la diffusione. Lancet ricorda come dopo l'11 settembre, quando per il trauma la gente negli Usa viaggiava meno in aereo, l'influenza si diffuse in ritardo e con maggior lentezza. L'aria in cabina e la pressurizzazione sono i due punti chiave, secondo lo studio pubblicato. Bisogna lavorarci per stare meglio a bordo, e dopo. Insomma, se non si è in piena forma e si è superata una certa età, meglio consultare il medico prima di una vacanza alle Hawaii.