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Il Carnevale al suo culmine

Settimana Grassa, sfilate e maschere

18 Feb 2009 - 16:34

Il Carnevale raggiunge in questi giorni il massimo dell’euforia nel fine settimana “Grasso”: l’apice della festa è tra giovedì 19 e martedì 24 febbraio, con una coda fino a domenica 1 marzo, per il cosiddetto Carnevale Ambrosiano.  Le feste coinvolgono tutta Italia, con maschere, sfilate di carri allegorici, rievocazioni storiche e tante stranezze. C’è chi si ubriaca e scappa dall'inseguimento di un “bov fint”, chi si tira addosso arance per due giorni, chi va in treno a vapore, chi sfila su Facebook, chi sberleffa il potere ed esorcizza la crisi portando in piazza le caricature dei potenti. Sono i cento volti del Carnevale d’Italia tra tradizioni antiche, maestri d'arte e nuove tecnologie.

Da sabato 21 a martedì 24 febbraio il borgo e il Castello di Verres, in Valle d’Aosta, ospitano il Carnevale più noto e sfarzoso della regione. Il rituale trae origine da un episodio realmente accaduto nel XV secolo, i cui protagonisti sono Caterina di Challant, feudataria di Verres, ed il marito Pierre d'Introd. I momenti clou della manifestazione sono: la sfilata in corteo dl sabato grasso lungo le strade del borgo fino al Municipio, dove il sindaco consegna le chiavi d'oro del paese al personaggio di Caterina facendone la castellana di Verres; gli animati veglioni in maschera al castello; la rappresentazione, sempre nelle sale del castello, della commedia di Giuseppe Giacosa 'Una partita a scacchi'; nonché il Gran Corso di Gala del martedì grasso con Caterina di Challant e il suo seguito che sfilano per il borgo in compagnia di gruppi folkloristici e mascherati, carri allegorici e bande musicali.

Molto spettacolare, anche se forse un po’ rischioso, è il Carnevale di Ivrea, con la celebre Battaglia delle arance. La tradizione prende le mosse da un'antica tradizione in cui venivano però lanciati i fagioli, simbolo di un'elemosina rifiutata del feudatario alle famiglie povere. Il lunedì e il martedì grasso la battaglia imperversa tra gli equipaggi di lanciatori sui carri, che simboleggiano  le guardie del tiranno, contro le squadre degli aranceri a piedi, che impersonano i popolani ribelli. Chiunque può iscriversi ad una delle nove squadre a piedi, o entrare a far parte di uno degli equipaggi sui carri. Oppure può seguire lo scontro senza prendervi parte, da spettatore neutrale, a condizione di indossare il '”berretto frigio” d'ordinanza, grazie al quale eviterà di essere bersagliato dai proiettili.

Fino al 28 febbraio, Genova è al centro del Carnevale del Mediterraneo, organizzato dai nove Municipi della città: ogni circoscrizione è gemellata con una delle città del Mediterraneo e ospita eventi con costumi e radizioni del Carnevale della propria città gemella: Patrasso (Grecia), Nizza (Francia), Tarragona (Spagna), Sousse (Tunisia), Viareggio (Italia), Malta, Limassol (Cipro), Lagosta (Croazia), Gerusalemme (Israele). Quello genovese è dunque un “Carnevale dei Carnevali” realizzato dalle realtà artistiche dei nove Municipi, dai gruppi culturali dei “migrantes” (ossia dei nuovi genovesi) e dai Maestri del Carnevale delle località coinvolte. Per i bambini ci sono tanti giochi e iniziative in stile edutainment presso Acquario di Genova ("Sulle orme di Charles Darwin"),  La città dei bambini e dei ragazzi ("Tre amici con le ali") e Galata Museo del Mare.  ("Racconto itinerante", dedica ai pirati). 

In Romagna la domenica di Carnevale (22 febbraio) si festeggia sul treno storico a  vapore tra Rimini a Fano. I passeggeri del convoglio, composto da vetture degli anni '30 perfettamente restaurate con i caratteristici interni in legno, una volta raggiunta Fano, vengono accolti dal sindaco e della banda musicale che li scorta in corteo fino alla sfilata dei carri: qui avviene il tradizionale "getto delle caramelle". Alle 18.30 il treno riparte poi per Rimini, sempre a tutto vapore.

Particolare è il Carnevale di Offida, piccolo centro dell’Appennino marchigiano tra Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto. Qui l'intero paese chiude i battenti dal giovedì al martedì grasso: le fabbriche interrompono il lavoro, chiudono le scuole, chiude persino il municipio perché sindaco e giunta partecipano ai festeggiamenti. La festa affonda le radici nel lontano 1500 e vive i suoi momenti clou nella festa de “lu bov fint”, che ha luogo il venerdì grasso, come una sorta di parodia della corrida spagnola e della corsa dei tori per le vie di Pamplona, mentre vengono offerti gratuitamente fiumi di vino (almeno 500 litri) e cibi tipici. "Lu bov” è il toro: una volta era un animale in carne ed ossa, ma dal dopoguerra è stato sostituito da un fantoccio di alluminio sotto al quale si nasconde un uomo. Il fantoccio corre per tutto il paese e, come avviene a Pamplona, la gente vestita in costumi tradizionali scappa a ritmo di musiche spagnole. Nel fuggi fuggi generale tutto è concesso: urtare il rivale in amore, palpeggiare una ragazza o fare uno sgambetto al professore di più antipatico. La festa finisce il martedì gasso con il falò di “lurd', fasci di canne alte quattro metri che dopo aver sfilato a suon di musica  vengono bruciate nel grande fuoco nel quale si spegne il carnevale.

Ma nell'era di Internet, poi, non può mancare un modo goliardico per celebrare il Carnevale in Rete. E' quello ideato su Facebook, il più popolare dei social network, dal gruppo “Carnevale di Sciacca”, che ha istituito il primo concorso di bellezza online per eleggere Miss Facebook Carnevale di Sciacca 2009 prendendo spunto dal reale concorso che una volta si svolgeva in città nei giorni della festa. Qui le concorrenti si sfidano a colpi di foto e possono essere votate solo dagli utenti che decidono di registrarsi al gruppo. Per avere tutte le informazioni su questo Carnevale, uno dei più belli di tutta la Sicilia, giunto alla sua edizione numero 109, basta cliccare qui.

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