Fino al 21 marzo alla Gagosian Gallery
La prestigiosa Gagosian Gallery di New York ospita fino al 23 marzo la prima ampia retrospettiva negli Stati Uniti del lavoro di Piero Manzoni (1933-1963), lenfant terrible dellarte italiana degli anni Cinquanta e dei primi anni Sessanta. A cura di Germano Celant, principale studioso di Manzoni ed autore di entrambe le edizioni del catalogo ragionato (1975 e 2004), la mostra è realizzata in stretta collaborazione con lArchivio Opera Manzoni e presenta importanti prestiti dallArchivio e da numerosi musei e collezioni private, incluso il Herning Kunstmuseum in Danimarca che ha prestato un nucleo di lavori chiave mai esposti prima negli Stati Uniti.
Abbracciando lintera opera di Manzoni, questa mostra senza precedenti include anche lavori di artisti a lui contemporanei, tracciando il suo breve ma intenso ed altamente provocatorio percorso artistico allinterno di un contesto internazionale più ampio. Il contributo decisivo di Manzoni a cavallo fra gli anni Cinquanta e Sessanta viene messo in luce da opere con cui lartista si allinea/accosta o dialoga con figure contemporanee come Yves Klein, Lucio Fontana, Alberto Burri, Jean Fautrier, Robert Rauschenberg, Frank Stella, Enrico Castellani, Heinz Mack, Tony Smith, Yayoi Kusama.
I primi lavori di Manzoni sono silhouettes antropomorfe e tele che recano impronte di oggetti quotidiani realizzate con olio e grasso. Nel 1957 dà inizio alla serie degli Achromes, tele bianche coperte di gesso grezzo imbevute di colla e caolino (cera bianca utilizzata nella produzione di porcellana), successivamente adagiate su un supporto così che il tessuto raggrinzisca durante lasciugatura. Avendo concepito gli Achromes come opere scevre da ogni riferimento esterno, lartista prosegue le sue sperimentazioni realizzando tele neutre che incorporano stoffa cucita ed altri materiali.
Nel mentre il suo approccio artistico diviene sempre più radicale, Manzoni realizza serie come le Linee, disegni su carta di una singola linea, arrotolati, chiusi in un tubo di cartone, poi etichettati e firmati. Esperimenti successivi includono le sculture daria Corpi daria e Fiato dartista, che sfidano le definizioni di sovranità artistica e virtuosismo; Magic Bases (Basi Magiche), che trasformano in opere darte chi vi sale sopra; ed una nuova serie di Achromes realizzati con diversi materiali (ovatta, fibra di vetro, pane) con colori fosforescenti o bianco.
Nel 1961 Manzoni firma il primo essere umano creando così le Living Sculptures, produce impronte digitali ad edizione limitata, la Dichiarazione di Autenticità, e realizza il suo gesto più scandaloso creando novanta lattine di piccole dimensioni, ciascuna sigillata, recante una etichetta con scritto Merda dartista e valutata a peso in base al valore corrente delloro. Lo stesso anno su invito dellindustriale Aage Damgaard crea Socle du Monde (Base del mondo), un largo piedistallo di ferro dedicato a Galileo posizionato sottosopra in un campo a Herning (Danimarca), rendendo così lintero pianeta unopera scultorea. Socle du Monde lascerà la sua collocazione permanente per giungere a New York come elemento chiave della retrospettiva su Manzoni.
La mostra è accompagnata da un catalogo con un nuovo saggio di Germano Celant edito da Skira in collaborazione con Gagosian Gallery.