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L'aperitivo torna "italian"

No alla quantità, sì alla qualità

02 Feb 2009 - 11:12

Raffinato, elegante e mignon. Un "momento d'autore", ovvero l'aperitivo all'italiana. Parole d'ordine: atmosfera elegante e curata, assoluta qualità, grande cura dei particolari, servizio di alto livello, attenzione nella presentazione, interpretazione dei gusti e delle esigenze del cliente.
Gli "eccessi" sono definitivamente out, sia per quanto riguarda ciò che si beve e mangia, sia nell'atmosfera e nello stile del locale. E out è anche la tendenza a codificare l'aperitivo rendendolo uguale ovunque. Al contrario il vero aperitivo all'italiana deve assolutamente essere legato ad abitudini e prodotti locali.

No a prodotti "dozzinali" e stereotipati, così come ambienti eccessivamente affollati e pieni di rumore.
L'happy hour insomma, status symbol degli yuppies contemporanei, "beverone" dissetante accompagnato per lo più da piattini stracolmi di riso, pasta, pizzette e patatine, ha le ore contate.
L'aperitivo cambia look, o meglio torna un po' alle sue più nobili origini, come rivela uno studio promosso da 'Sanbitte'r', che ha coivolto 168 esperti barman e che ha evidenziato come nei bar e locali più prestigiosi del Belpaese, ma non solo, a dominare sia proprio l'aperitivo all'italiana d'autore, accanto al quale non deve mancare un adeguato "menù dell'aperitivo d'autore", a base di qualità, prodotti esclusivi del territorio, grande cura nella presentazione, un pizzico di sperimentazione con stuzzichini degni di un grande chef e le atmosfere glamour e rilassate dei locali più trendy.

Una tendenza confermata anche da Raffaele Geminiani, Direttore CHIC (Charming Italian Chef), che dice "c'è un forte ritorno all'aperitivo come lo si intendeva prima dell'avvento dell'happy hour, ecco perché i nostri chef hanno accettato la sfida di Sanbitte'r, creando degli assaggi che esaltino la qualità di questo 'momento'. Il monito è qualità, piuttosto che quantità.
Quattordici degli chef che fanno parte dell'associazione Charming Italian Chef (gli ambasciatori della nuova cucina italiana) infatti si sono messi in gioco e ispirandosi alle creazioni dei loro ristoranti hanno realizzato un vero e proprio "menu'" di assaggi e stuzzichini in grado di dar vita ad un vero aperitivo d'autore.

Ecco allora che al posto di pizzette, salatini, insalate di riso e wuster propongono assaggi di "battuto di scottona con cous cous di cavolfiore, clementini e mosto cotto", affiancato da "patata soffice con salmone selvaggio, capperi e limone", ma anche "cipolla gialla di Castellazzo cotta al sale e ripiena". E tra le 14 ricette che compongono questo vero e proprio omaggio che grandi chef fanno all'aperitivo all'italiana c'è spazio per la sperimentazione e per sapori nuovi, come quello delle "ostriche crude al cioccolato". Un vero e proprio menù degno di un ristorante stellato.

Ma l'aperitivo all'italiana, nato oltre 220 anni fa a Torino, è anche un vero e proprio simbolo di quello che in tutto il mondo viene considerato il "bien vivre italiano". Addirittura il 52% degli intervistati lo definisce un vero e proprio "prodotto da esportazione", simbolo della qualità e dello stile di vita italiano che viene imitato e invidiato in tutto il mondo, come per altro confermano siti web e magazines
internazionali dedicati ai nuovi trend. Non a caso è uno dei punti di forza del lussuosissimo Bulgari Ginza Tower di Tokyo, con il suo giardino all'italiana realizzato a 56 metri di altezza, punto di incontro dei più importanti businessmen internazionali.

E l'italian aperitif è anche uno degli appuntamenti più cool dei luoghi abitualmente frequentati da personaggi dello star system, come quello del bar del Bulgari, sulla Fifth Avenue, frequentatissimo da stelle della musica come Mandy Moore and Jay-Z e del cinema come Kristen Dunst e Kate Winslett, mentre Harry Belafonte, come riporta la mitica "Page Six" del New York Post, preferisce quello proposto dall'Art Cafe' di cui è cliente abituale.

Sulle riviste internazionali e i siti web dedicati all'intrattenimento, quando si parla di "aperitivo all'italiana d'autore" o di "italian aperitif" gli aggettivi più utilizzati sono 'chic', 'luxury', 'trendy', 'fascinating' e 'glamour'.

Ecco infine il decalogo per creare e servire un aperitivo che possa essere definito all'italiana d'autore.

1) Atmosfera elegante e super curata: tutto deve conciliare il relax e la convivialità.
2) Assoluta qualità: sia per il bere che per il cibo, come nell'alta ristorazione.
3) Grande cura dei particolari: non deve esserci posto per la dozzinalità, sia per gli "accessori" che per le presentazioni.
4) Un servizio di alto livello: tutto deve essere super curato e iper professionale.
5) Grande attenzione nella presentazione: l'occhio "vuole la sua parte", ecco allora che al fianco della qualità dei prodotti, l'autoralità degli chef entra di fatto nell'offerta del bar.
6) Saper interpretare i gusti e le esigenze del cliente: il barman deve essere l'anima dell'aperitivo all'italiana, deve saperlo consigliare, saper interpretare le sue esigenze, i suoi bisogni ma anche saperlo riconoscere e farlo sentire a suo agio.
7) No agli eccessi: sia per il tasso alcolico, sia per la quantità degli stuzzichini offerti.
8) L'aperitivo all'italiana si può gustare in diverse occasioni nell'arco della giornata: non è quindi sufficiente "allestirlo" (in stile happy hour) ad un'ora prestabilita, ma deve vivere ed essere disponibile per tutto il corso della giornata.
9) No alla standardizzazione dell'offerta: come accade per la ristorazione d'autore deve puntare sulla creatività di chi lo propone, oltre che sui prodotti del territorio.
10) Essere interpreti dell'italianità: non si tratta esclusivamente di scegliere e proporre prodotti italiani, ma di offrire alla propria clientela un mood, un'atmosfera e un'esperienza che in tutto il mondo viene identificata con l'italian life style, fatto di cura dei particolari, convivialità, qualità, stile ed eleganza.

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