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La vita è bella se è low cost

Dagli aerei alla moda e alle vacanze

30 Giu 2008 - 11:13

Dal volo aereo alla vacanza, passando per scarpe e vestiti. L'antidoto in tempi di crisi economica si chiama "low cost", e gli italiani ne vanno pazzi. Così mentre parte in tutte le città italiane la corsa ai saldi, che dovrebbe fornire una boccata d'ossigeno al mercato dell'abbigliamento, outlet e grandi catene come Zara e H&M, che vendono modelli di tendenza a prezzi accessibili, sono diventate mete di pellegrinaggio urbano per la maggior parte delle fashion victim tutto l'anno. 

E se volare a Parigi, Londra o Berlino per il sabato sera, spendendo i soldi di una pizza, è diventata routine, adesso arrivano anche le vacanze low cost, grazie alle aste al ribasso, nate da un accordo tra Last Minute Tour e il frequentatissimo sito Shakebid.com.

Il meccanismo per i voli aerei è ormai collaudato e brevettato: marketing molto aggressivo, adozione di un modello unico di aereo (manutenzione semplificata), uso di aeroporti meno frequentati (e meno costosi), eliminazione dei pasti a bordo, uso di Internet per le riservazioni (niente commissioni alle agenzie).

Nella moda conta invece di più la velocità e la varietà della scelta. Molto importante è una fase produttiva dei capi più veloce e breve rispetto ai lunghi e costosi lavori di sartoria che vengono invece messi a punto per confezionare “abiti griffati da mille e una notte”.

E se i tempi si accorciano, la flessibilità aumenta e si possono esporre nuovi modelli in un lasso di tempo molto ridotto. Questo significa niente stock e poco invenduto in caso di errore di tendenza.
Punto chiave è però l'abolizione delle collezioni primavera-estate e autunno-inverno. Al loro posto tante microcollezioni a passarsi il testimone nel corso dell'anno. In questo senso aiuta molto ormai il fatto che anche il pret a porter, il pronto moda, propone tutto e il contrario di tutto, vita bassa e vita alta, gonnelloni e minigonne, pianelle e tacchi a spillo, maglie premaman e coprispalle striminziti: essere alla moda è insomma più facile di prima e ciascuno segue l'estro del momento.

Il motto dell'esercito di modaioli low cost è: recuperare, risparmiare, reinventare.  E tutti si improvvisano stilisti di successo. Basta pescare dal baule o dalla bancarella  il vestito hippy e dargli un tono "vintage", altro termine molto trend al momento: a balze, colorato, con le frange, tutto è in linea con la moda proposta alle sfilate. E se la nonna ha venduto tutto e il baule è vuoto vengono in aiuto mercatini e cinesi. La scelta è vasta si va dalle camicette avvitate con maniche a palloncino, accostate sul seno e svasate in fondo a quelle di voile semitrasparente e con rouches. Costo totale: non più di 10 euro. Lo stesso vale per i pantaloni. Stretti appena sotto il ginocchio oppure lunghi e larghissimi anni '70 in perfetto look Yuppi Du, oppure in jeans bianco candido.  Mescolando abiti di stilisti di grodo con la moda da mercatino si arriva a creazioni davvero artistiche.

E se il look da bancarella vi fa sentire troppo "pupular" e appartenete alla categoria degli incurabili "griffe fanatic" allora c'è lo sterminato mondo degli outlet a venire in soccorso. Poco importa se il capo è di due stagioni fa, di un colore non proprio trendy e di una linea non esattamente corrente, purché sia di firma acclarata e soprattutto ben visibile. La gratificazione più grande per le fashion victim del low cost è spendere il 50-70% in meno di un capo acquistato nella boutique monomarca.

Per quelli che le vacanze "famole low cost" arrivano adesso infine anche le aste low cost. Basta scegliere la meta dei propri sogni, fare la propria offerta, ovviamente la piu' bassa possibile, e incrciare le dita.
Ogni asta ha un periodo di validita' al termine del quale chi avrà avanzato l'offerta unica più bassa, tra tutte quelle ricevute, si aggiudicherà il prodotto scelto, soggiorno o buono vacanza, il tutto dietro un costo fisso di un euro per accedere al servizio.

Nel caso che diverse 'puntate' risultino le più basse, si aggiudicherà il prodotto colui che avrà presentato l'offerta per primo. Una scelta di marketing che promette di fare
moltissimi proseliti, perché gioca sulla passione mai sopita per il 'rischio a costo zero': se si perde la vacanza dei sogni ai Caraibi si potràsempre tentare con il week-end di
consolazione a Montecarlo, al costo di un caffè.

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