Denti perfetti fanno un buon sportivo
Una bocca sana migliora le prestazioni sportive. Per ottenere buoni risultati nello sport infatti, così spiega una ricerca tutta italiana, realizzata in collaborazione con l'università Bicocca di Milano e il centro Isokinetc, "stringere i denti", non basta: è necessario che l'arcata superiore e quella inferiore coincidano in modo perfetto, per evitare prestazioni al di sotto delle proprie possibilità e disturbi muscolari.
Lo studio è stato realizzato su cinque atlete del Basket Carugate, squadra che milita nella serie A2 femminile. E ha mostrato che l'utilizzo di bite, una placca, normalmente in resina, che viene posta tra le due arcate dentarie per ottimizzare l'intercuspidazione dei denti e la posizione della mandibola nello spazio, porta a un miglioramento del 4,6% della forza massima e del 6,6% del lavoro, cioè della forza espressa durante tutto il movimento.
Tra le atlete che si sono sottoposte ai test, anche Angela Arcangeli, campionessa italiana della pallacanestro femminile che vanta tre scudetti e quattro coppe dei Campioni, oltre a 99 presenze in Nazionale. "Con l'utilizzo del bite sono venuti meno quei fastidi alla schiena e al tendine di Achille che in alcuneboccasioni mi hanno addirittura bloccato", riconosce Arcangeli. "Star bene fisicamente è la base per una buona prestazione tecnica in campo". E i risultati sul parquet sono migliorati. Arcangeli porta il bite in allenamento e durante le partite. "All'inizio", spiega, "era un po' fastidioso, ma si è trattato solamente di farci l'abitudine: adesso che lo uso in modo costante posso vederne i benefici".
Durante i test sono stati misurati il picco di forza massimo e il lavoro dei flessori e degli estensori delle gambe, sia destra che sinista, in tre condizioni: occlusione naturale dell'atleta, 'chiusura' con bite personalizzato realizzato con un controllo molto fine dell'occlusione e della postura, e un paradenti semindividuale per confronto.
"Rispetto alla situazione 'normale'", spiega Alessandro Beraldi,consulente del reparto di Posturologia sportiva dell'università Bicocca, "l'uso di bite universali ha portato a un aumento del 2,4% medio della forza massima e una diminuzione dell'1,2% del lavoro; con i bite personalizzati, il picco di forza massima aumentava del 4,6% e
il lavoro del 6,6%".