...ma non in ufficio
Le temperature salgono e cresce la voglia di svestirsi... anche in ufficio. Ecco però che puntuale si presenta il dilemma: cosa è permesso e cosa è vietato dal "bon ton" da scrivania in fatto di abbigliamento estivo?
Così mentre Eni lancia per il secondo anno di seguito l'iniziativa eco-sostenibile "Eni si toglie la cravatta" per limitare i consumi elettrici in levitazione durante l'estate con un uso spropositato del condizionatore, Vogue detta il suo personale dress code per l'ufficio in estate, una sorta di decalogo su cosa è ammesso e cosa no tra computer e consigli d'amministrazione, sotto il solleone dell'estate.
I più felici sono sicuramente i dipendenti Eni che possono togliersi la cravatta, almeno per i due mesi più torridi dell'estate. Adottare in ufficio un abbigliamento meno rigoroso a vantaggio del risparmio energetico per consumare meno e lavorare meglio, è il consiglio che arriva dai vertici dell'azienda, in modo da permettere di mantenere le temperature all'interno degli edifici più alte di 1°C e di contribuire ad un uso più razionale dei condizionatori d'aria.
Il tutto con un occhio di riguardo per lo stile, che deve naturalmente essere appropriato al luogo di lavoro. Quindi sì ad un abbigliamento più fresco e leggero, evitando di indossare la cravatta, se non per circostanze formali. Ma attenzione a non esagerare.
Dal "dress code di Vogue", Bibbia del fashion system, ad esempio emerge che sono assolutamente vietati flip-flops Crocs e infradito di ogni genere, da sostituire magari con eleganti e fresche "peep-toed' (scarpe che lasciano soltanto un pezzettino delle dita del piede scoperto) oppure con le cosiddette 'slingback' (scarpe con un laccio che passa dietro il tallone). Da curare naturalmente piedi e unghie, che, se in vista, devono essere impeccabili.
No anche ai jeans strappati e agli shorts di denim.
Optate magari per i Cityshorts, ma che siano 'couture', con dettagli che li rendano più eleganti come delle pinces o un piccolo risvolto. Abbinati ad una camicetta classica e a scarpe non aperte, sono più che accettabili.
Attenzione anche ai colori. Meglio andare in bianco piuttosto che sfoggiare tonalità troppo accese. Vanno bene i beige, crema e blu chiaro, estivi, leggeri, che non tolgono nulla al look professionale.
Se poi proprio non potete evitare la giacca, allora portatela sopra una camicetta leggera, preferibilmente senza maniche per sentirvi leggere e fresche. Scegliete una giacca in un materiale estivo per essere comode e non soffrire troppo il caldo. La lunghezza ideale è il ginocchio e allora potete anche sfoggiare gambe senza calze, purché siano perfettamente depilate e lisce. Se poi optate per vestiti senza maniche, portate sempre con voi un maglioncino o una giacchina da indossare in caso di incontro speciale.
Da Vogue arrivano poi alcuni consigli anche sul make up. No al manicure cheap (ovvero mani non curate e mangiucchiate!), e a maquillage troppo vistosi. I capelli vanno tendenzialmente raccolti. Aiuta anche contro il caldo.
E veniamo infine a qualche dettaglio sul lato sexy dell'ufficio. Ecco qualche consiglio per portare un po' di pepe sul luogo di lavoro, soprattutto in estate, senza sconvolgimenti nel bon ton.
Regola numero uno: non strafare e non esagerare. La sensualità non è mai appariscente, tutt'altro. Lasciate intravvedere, immaginare, desiderare. Via libera a giacche e giacchine con mille bottoni, da lasciare aperti il più possibile. La provocazione è assicurata.
Regola numero due: sorprendere. Sotto l'austera giacca del tailleur indossate una camicetta supersexy, un top o una canottiera trasparente. Al momento giusto scoprite il malizioso segreto, il successo è garantito.
Regola numero tre: più discreti sono i colori e più sexy apparirete. C'è solo un limite, la pancia deve essere sempre coperta. L'ombelico scoperto, alla Britney Spears non va sul lavoro, almeno se volete essere prese sul serio.
Regola numero quattro: affidatevi a piccoli e insospettabili elementi piccanti. Ad una gonna corta con spacco, che può risultare eccessiva, preferite una gonna lunga con un insospettabile spacco alto sul di dietro. Naturalmente abbinata con scarpe altissime, purchè chiuse.
Regola numero cinque: sfoggiate gambe impeccabili, lisce e curate e lasciatele ammiccare sotto a semplici abitini o gonne al ginocchio.
Regola numero sei: bando a blazer e camicette a campana, benvengano giacchine superaderenti, bolerini e quant'altro strizzi vita e seno e disegni accuratamente i contorni delle vostre curve. Quel che conta è lanciare una sfida, promettere di più, animare l'immaginazione. Senza volgarità ma con un pizzico di sana malizia.