Da antico opificio a hotel da sogno
Ottocento e Novecento e considerata tra i più mulini più belli dItalia. il primo progetto fu commissionato nel 1884 dallindustriale veneziano Giovanni Stucky allarchitetto tedesco Ernst Wullekopf. Prevedeva un funzionale edificio in mattoni rossi: solo in seguito sono stati aggiunti la torre, i depositi di farina e lelegante facciata neogotica con il mosaico che rappresenta la dea Flora, divenuta poi simbolo del Molino e della sua prosperità.
Da allora si sono susseguiti ampliamenti continui, fino ad arrivare a coprire unarea di oltre 30.000 metri quadrati, nel quale si producevano circa 50 tonnellate di farina al giorno e in cui lavoravano 24 ore su 24 circa 1500 operai. Lattività della struttura era intensa, soprattutto grazie alla tecnologia davanguardia di cui il Molino disponeva che, per mezzo di un meccanismo fisico di caduta dallalto, permetteva di trasferire il grano dalle navi direttamente al processo interno di macinazione: il mulino era quindi un importante punto di riferimento economico per Venezia.
Il Molino Stucky Hilton Venice, nellisola della Giudecca, è nato dal restauro di una delle architetture industriali più note della città, costruita a cavallo tra I conflitti mondiali, lincalzare della concorrenza dalla terraferma e la morte di Giovanni Stucky hanno dato avvio a una lenta crisi che ha portato il Molino a cessare lattività nel 1955. Nel 1988 il Ministero per i Beni Culturali ha deciso di apporre il vincolo su tutta la struttura e ha stabilito la sua trasformazione in un complesso alberghiero e culturale, anche se lopera di restauro vera e propria ha preso il via solo nel 2002. Nel 1998 il Gruppo Acqua Marcia ha ottenuto la concessione edilizia per la realizzazione di un centro residenziale che nascesse dal restauro del Molino Stucky; nel 2002 si è aggiunta la concessione anche per il polo alberghiero. Sono così cominciati i lavori per la costruzione dellalbergo e del centro congressi. La gestione di Hilton, insieme alle caratteristiche proprie della struttura, permettono di sviluppare il segmento dei viaggi business a Venezia, solitamente slegato dalle tradizionali stagioni turistiche, offrendo nuove soluzioni.
In linea con il vincolo di effettuare un restauro conservativo dellintero complesso, il volume architettonico più consistente del Molino, quello che sorgeva sulle fondamenta dellex chiesa di San Biagio, è stato destinato ad albergo e ora corrisponde alla reception ed alla lobby. Sono state inoltre salvaguardate tutte le strutture portanti verticali, tra cui le storiche colonne di ghisa che rendono unico il corridoio di collegamento tra la reception ed il Molino Restaurant. Sono originali dellepoca anche le scale interne ed esterne, compresa quelle della Torre.
La facciata esterna del Molino Stucky, da decenni inserita nel contesto urbano come una cortina di mattoni continua, è stata conservata per esaltarne laspetto storico e fa ormai parte dello profilo veneziano così come il campanile di Piazza San Marco. La divisione originale interna del grande silos, corrispondente ora alledificio che ospita la maggior parte delle camere, ha rappresentato una vera sfida per gli architetti autori del progetto di recupero, diretti dal Prof. Francesco Amendologine, docente di Storia dellArchitettura presso lUniversità di Venezia e uno dei massimi esperti in conservazione del patrimonio artistico italiano. Il silos, area in cui venivano immagazzinate tonnellate di grano, era suddiviso in canali verticali interni in cui i vari tipi di granaglie venivano miscelati per caduta. I canali e le condutture hanno la forma di diamanti rovesciati e ora contraddistinguono i soffitti dei corridoi e delle camere delledificio.
Per limportanza architettonica e per la sua stessa collocazione nellambito del complesso, la Torre gioca la funzione di fulcro naturale; il piano terra ospita lingresso da cui si apre la grande hall. Se si sceglie il percorso orizzontale si accede internamente, attraverso due edifici collegati, al centro congressi; mentre il percorso verticale conduce fino allottavo piano dove sono ubicati uno spazio pubblico, lo Skyline Bar e la piscina panoramica, ed uno privato, la Suite Presidential. Una vista mozzafiato che arriva fino a Piazza San Marco si gode dalla grande terrazza panoramica che ospita sia larea bar che la piscina dellalbergo, collegati agli altri edifici attraverso le antiche passerelle aeree in ferro che, oltre a conservare laspetto originario, rivelano la leggerezza e la dinamicità di un edificio solo allapparenza squadrato ed austero. La luce inonda gli spazi interni direttamente dallalto attraverso la soffittatura tipica degli impianti industriali di inizio Novecento, caratterizzata dalla struttura triangolare, dove uno dei lati orizzontali è completamente ricoperto di vetro.