La storia del paesaggio in Europa
Il Museo di Santa Giulia a Brescia ospita la grande mostra- evento Turner e gli Impressionisti. La grande storia del paesaggio moderno in Europa, visitabile da venerdì 28 ottobre a domenica 25 marzo 2007. Composta da circa 270 opere e divisa in 5 ampie sezioni, la mostra tratteggia per la prima volta in Italia limportante vicenda della nascita del paesaggio impressionista, da un punto di vista molto più dilatato e così storicamente fondato.
Infatti, la prima sezione indica, attraverso lopera di Constable e Turner, le maggiori preesistenze in Europa al di fuori della Francia. Questi due artisti sono stati fondamentali, il primo in modo particolare per gli artisti di Barbizon e il secondo specialmente per Monet. Questo capitolo introduttivo è un primo affondo dentro una natura descritta e interpretata in modo assai diverso rispetto al XVIII secolo.
La seconda sezione, intitolata DallAccademia al primo plein air, illustra levoluzione del paesaggio da fondale scenografico, in cui accadono le storie della mitologia e delle Sacre scritture, a genere in cui la natura, pur non assumendo mai quella rilevanza che, negli stessi anni, le era propria con lopera di Constable e Turner, viene consapevolmente studiata dal vero da pittori come Granet, Constantin, Valenciennes e Corot. La loro disposizione sarà il punto di partenza anche per i giovani pittori impressionisti quando, qualche decennio più tardi, si affacceranno sulla scena parigina.
Poi limpressionismo guadagna gradualmente il centro della scena. Nella terza sezione infatti, intitolata Da Barbizon al primo paesaggio impressionista, si misura quale fu la vera, incredibile novità introdotta da quei pittori dai loro esordi nei primissimi anni Trenta. Questi personaggi sono riconosciuti come gli artefici di una rottura che segna la fine dellascendente teorico ed estetico del paesaggio classico. Si inizia con lesplorazione dei boschi attorno a Parigi, nelle opere di Compiègne, Montmorency e Louveciennes. e in particolare della foresta di Fontainebleau con le sue frazioni; Barbizon, Marlotte e Chailly. Corot, Français e Huet furono tra i primi a frequentare questi luoghi mitici, e vennero poi seguiti da Diaz de la Peña, Rousseau, Daubigny e Courbet,
Intitolata Paesaggi dellimpressionismo, la quarta sezione abbraccia oltre 150 opere e rappresenta il cuore vero di tutta la mostra. Non più solo il paesaggio, ma i paesaggi. Un plurale che si rende necessario per raccontare la ricchezza e diversità di visione che a partire dai primi anni Settanta, e fino agli albori del nuovo secolo, tanti pittori della generazione impressionista hanno saputo tradurre nelle loro opere. Di lì si evolvono singole figure di artisti che apportano ulteriori e più fecondi elementi di novità. Se al primo momento sono associati i nomi, tra gli altri, di Sisley, Pissarro, Guillaumin e Caillebotte, i veri giganti di questa irripetibile stagione sono Manet prima di tutti, e poi Gauguin, Monet, van Gogh e Cézanne.
La quinta e ultima sezione si intitola Il giardino e presenta molti dei capolavori più alti di tutta la mostra. Tra questi ad esempio da Un angolo del giardino a Rueil dipinto da Manet nel 1882, qualche mese prima della sua morte e Oleandri, realizzati da Bazille nel 1867, o il Parco a Yerres dipinto da Caillebotte dieci anni dopo. Il tema del giardino è però forse quello che per eccellenza va ricondotto allopera di Monet e al tempo ultimo della sua vita a Giverny.
Turner e gli Impressionisti. La grande storia del paesaggio moderno in Europa
Brescia, Museo di Santa Giulia
Dal 28 ottobre 2006 al 9 aprile 2007
Orari : Da lunedì al giovedì ore 9-19
Venerdì e sabato 9-21
Domenica ore 9-20
Chiuso 24, 25, 31 dicembre 2006,
1 gennaio 2007 aperto ore 11-20
Ingressi: Intero 16,00 Ridotto 10.00 -13,00