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Personal shopper... di se stesse

Come farsi un guardaroba perfetto

02 Ott 2006 - 14:55

Più la gonna è corta, più deve essere basso il tacco. Sì alle linee verticali perchè, "maggiore è la velocità con cui l'occhio percorre una linea, più questa sembrerà lunga e sottile". E poi ancora non sprecare troppo tempo ed energie nell'eterna ricerca del push-up perfetto e non scordare mai che gli uomini impazziscono per le donne-bonsai. Se fate parte di quell'esercito infinito di donne che, almeno una volta nella vita, ma la regola è ogni mattina, hanno pronunciato la fatidica frase: "Non ho niente da mettermi" questi consigli sono fatti apposta per voi.

Ad elargirli, con deliziosa ironia e grande stile è Cinzia Felicetti, giornalista ed esperta di glamour, che ha da poco pubblicato un manualetto frizzante e di pronto uso dall'inequivocabile titolo: "Io compro da sola" (Ed. Sperling & Kupfer), guida ragionata al guardaroba perfetto.
Eh sì perchè il problema (si fa per dire!), alla fine, è sempre quello: capire qual è il guardaroba perfetto per il nostro tipo fisico o la pettinatura che ci rende più attraenti, nutrire l'autostima personale, quando, al giro di boa dei 40 anni, comincia a fare acqua da tutte le parti e non dover rinunciare al sex appeal nemmeno in gravidanza e in post travestendosi inevitabilmente in mongolfiere che camminano. Insomma l'abito fa il monaco. Eccome.

Fisico a pera, a clessidra, a mela, viso tondo, viso oblungo… Ad ognuna il suo, cui corrisponde l’abbigliamento più adeguato a esaltare, nascondere, migliorare le imperfezioni. Gonna lunga o corta? Pantaloni fascianti o a palazzo? Righe, fantasia o tinta unita? Frangetta o ciuffo laterale? La soluzione è a portata di mano. Per tutte. Chi di noi, del resto, non ha mai sognato di avere un personal shopper? Come le attrici, che, grazie ai suoi suggerimenti, riescono a trovare sempre il capo giusto, quello che nasconde i difetti e mette a fuoco le zone strategiche. Noi “povere mortali”, invece, perdiamo tempo prezioso davanti all’armadio spalancato a frugare, cercare, provare abbinamenti che risultano sempre e inesorabilmente sbagliati. Convinte di non avere nulla da mettere, spesso ci precipitiamo a comprare l’ennesimo completo con la conseguenza di svuotare il portafoglio e riempire inutilmente l’armadio. Diamoci un taglio e che sia quello giusto.

Ecco qualche consiglio per trasformarsi in personal shopper di fiducia di noi stesse.

Per quelle che fanno un po' a pugni con la bilancia e vorrebbero specializzarsi nell'arte del "camouflage chic", la regola numero uno è optare per il monocolore. Meglio le tonalità scure da indossare dalla testa ai piedi. Le gradazioni più cupe assorbono la luce passando in secondo piano, creano inoltre una linea cromatica verticale che ha un prodigioso effetto allungante. Via libera quindi al total black con piccoli accorgimenti, come l'accostamento di tessuti diversi, il gemellaggio con accessori colorati e drappeggi, pizzi e chiffon, per non sembrare un corvo. Regola numero due: prediligere le linee verticali perchè, "maggiore è la velocità con cui l'occhio percorre una linea, più questa sembrerà lunga e sottile".

E poi di seguito: evita gli stivali a mezzo polpaccio; i top corti, che lasciano scoperto l'ombelico, indicati a teenager con addominali stile tartaruga; il maculato, che esercita un effetto calamita; i jeans a zampa d'elefante che richiedono gambe da top model e i pantaloni bianchi.
Ben vengano invece gli abiti che scivolano sul corpo, snellenti per definizione; le gonne fluide e allungate; gli scolli a V e le scollature totali; le giacche che coprono i fianchi ma non tagliano il sedere.
Per i fisici a pera, ovvero con torace piccolo e "backstage" importante, sì a reggiseni push-up e allo scollo totale, alle gonne fluide e al monocolore nell aparte basse, vietate le pieghe di qualsiasi genere.
I fisici a mela, che tendono ad accumulare su pancia, seno, braccia e schiena il segreto è nel dirottare l'attenzione sulle gambe, la parte più magra ed affusolata del corpo. Si può farlo con gonne a tubo o a portafoglio, gli shorts e i bermuda.

Se poi si è costrette a confrontarsi con gambe formose e caviglie robuste il consiglio è di non infierire con minigonne, pantaloni stile pinocchietto e scarpe con tacco alto e cinturino. Da evitare come la peste le calze bianche, "capaci di far sembrare tronchi perfino le pertiche no limits delle top in passerella".
In generale, per concludere, quando qualcosa ti sta bene addosso ti toglie automaticamente tre chili e ti fa sentire dieci volte meglio.

Qualche imperdibile consiglio va anche alle "secche" e "piatte" per le quali le regole funzionano un po' al contrario.
Sì a scolli poco profondi in stile t-shirt, no alle scollature basse e arrotondate; no anche ai corsetti; sì all'abbigliamento multi-strato, tipo maglione a V con sotto una maglietta o un top che mitigano il piattume dello sterno; sì anche ai pantaloni ampi, di taglio maschile e a vita bassa.

Infine qualche dritta anche alle over 35 che vorrebbero fermare le lancette dell'orologio.
Meglio non vestirsi come una groupie, l'effetto è esattamente l'oppposto; regala le minigonne anni ruggenti alla sorellina minore. La vostra sensualità reclama orli al ginocchio e scarpe opera d'arte; non inseguire tutte le ultime tendenze, ma solo quelle che valorizzano il proprio corpo.

La regola generale, quella che vale per tutte poi è semplice, l'abito che indossiamo rispecchia noi stesse, fisicamente e psicologicamente, il guardaroba ideale quindi, spiega la Felicetti è sensibile alle tendenze, ma tiene soprattutto conto di certe variabili molto personali, come temperamento, tenore di vita, lifestyle, età anagrafica & dell'anima.

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