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Abbronzati anche d'inverno

Ma attenti ai rischi

21 Feb 2006 - 14:09

Fa ancora freddo e l'inverno non sembra voler cedere il passo, ma l'esercito degli abbronzati a tutti i costi non si scoraggia. Per allontanare i colori tristi dell'inverno dal viso e dal corpo, i forzati della tintarella invernale fanno i salti mortali. Pur di regalarsi una vacanza come si deve là dove il sole splende tutto l'anno. Fra i 30-40enni infatti la classica settimana bianca è stata ormai surclassata dalla vacanza ai tropici mordi e fuggi, che regala un colorito uniforme, non limitato a viso e mani come quello di chi va sulla neve. Parola di Giovanni Leone, dermatologo responsabile del Servizio di Fototerapia dell'Istituto Dermatologico San Gallicano di Roma.

Uomini e donne che spesso si rivolgono allo specialista chiedono anche nella stagione fredda i suggerimenti per ottenere e conservare un colorito dorato, in tutta sicurezza. Un popolo variegato, fatto anche di giovanissimi. Che però, non potendosi permettere la vacanza al caldo, sono i maggiori "consumatori" delle lampade abbronzanti. Anzi, tra gli adolescenti del Belpaese la tintarella artificiale è ormai diventata quasi uno status-symbol, un rito del fine-settimana. Con tutti i pericoli che questo comporta per la salute.

Primo fra tutti l'invecchiamento precoce, rughe e macchie, ma anche tumori cutanei, spiega l'esperto. Per questo, Leone sottolinea che "dati alla mano, le lampade dovrebbero essere vietate alle persone con pelle chiara, mentre chi è scuro non dovrebbe superare le dieci sedute in autunno-inverno". In generale quindi, meglio il sole vero, anche perchè con le lampade l'abuso è più facile e la pelle in pochi minuti viene 'bombardata' da dosi di Uva che non riceverebbe neanche dopo una giornata intera di esposizione naturale. Occhio però, perchè anche la settimana al sole dei tropici presenta dei rischi. Si tratta di un'esposizione breve e intensa, in un periodo in cui la pelle non è preparata". Così gli aspiranti 'cioccolatini' rischiano di tornare con arrossamenti, scottature ed eritemi. E non serve sottoporsi prima della partenza a qualche lettino 'artificiale': è falso che così si prepari la pelle al sole. 
     
Per essere 'sana' l'abbronzatura deve essere graduale, raccomanda Leone. "Mai dimenticare i filtri solari, mentre particolari alimenti e integratori da assumerne prima della partenza possono rivelarsi utili alleati della pelle". E un aiuto adesso viene anche dalla ricerca. L’organismo umano possiede naturalmente alcuni sistemi di difesa dai danni provocati dai raggi UV: il sistema antiossidante e le cellule di Langerhans. Queste cellule hanno un ruolo chiave nella difesa immunitaria cutanea e nell’ostacolare l’insorgenza di tumori cutanei, in particolare sono in grado di riconoscere come estranee le cellule neoplastiche e contribuiscono alla loro eliminazione.

Due importanti studi clinici hanno dimostrato che esiste un fermento lattico naturale, il Lactobacillus johnsonii o Skin-ProbioticTM, isolato e brevettato dalla Nestlè, in grado di rinforzare le difese immunitarie anche a livello cutaneo. È l’unico probiotico con efficacia provata sulla pelle dopo esposizione ai raggi UV, in grado di rinforzare le difese immunitarie anche a livello cutaneo: in particolare migliora la velocità di rigenerazione cellulare dopo l’esposizione e la diminuzione dell’alterazione di forma e numero di cellule. Gli studi hanno dimostrato che l’assunzione regolare di un nutricosmetico fotoprotettore è efficace nel preparare la cute all’esposizione solare.

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