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Turismo sì, ma sostenibile

Uno studio del Touring Club

25 Gen 2005 - 10:59

E’ possibile dare impulso all’industria turistica senza compromettere le risorse ambientali, nel rispetto delle esigenze di visitatori, residenti e soprattutto delle generazioni future? Il Touring Club italiano, la maggiore associazione turistica nazionale, è pronto a raccogliere questa sfida e a questo scopo ha messo a punto uno strumento, il Libro Bianco “Sviluppo sostenibile e competitività del settore turistico”, realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche del Tci. Il Libro  mette sul piatto della bilancia da un lato la necessità di sviluppo dell’industria turistica, dall’altro l’esigenza di conservare  e valorizzare il patrimonio ambientale e artistico.

Il punto di partenza è la consapevolezza che l’industria delle vacanze, soprattutto in un Paese a forte vocazione turistica come l’Italia, può crescere ed espandersi solo salvaguardando le sue risorse: valorizzare la bellezza dei nostri paesaggi o la godibilità delle città d’arte non è solo un obbligo morale, ma è il presupposto fondamentale per attirare più turisti. L’equazione di cui si è alla ricerca è allora contenuta nel concetto stesso di “sostenibilità” dello sviluppo del settore turistico. In termini economici, la sostenibilità è una strategia di sviluppo in grado di durare nel tempo, attenta alla gestione delle risorse nel rispetto dei diritti delle generazioni future. Applicando questi principi al settore turistico consegue che l’industria delle vacanze deve essere innanzi tutto rispettosa dell’ambiente naturale, dei limiti di assorbimento dei flussi di visitatori e dei valori della popolazione locale.

In quest’ottica il Libro Bianco si propone di misurare la sostenibilità di una destinazione e di un’impresa turistica in base a una serie di parametri che prendono in esame l’impatto dei flussi turistici su una certa località: ad esempio la quantità di visitatori rispetto alla quota dei residenti, la superficie delle aree pedonali, i consumi energetici, il numero degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, la raccolta differenziata dei rifiuti, la pressione turistica sulle spiagge, sui sentieri di montagna e sulla piste da sci, la qualità del mare, la percentuale della popolazione locale esposta all’inquinamento acustico, la disponibilità di servizi di assistenza sanitaria. In tutto sono stati individuati 50 diversi indicatori che vengono applicate da un lato alle mete turistiche, dall’altro alle imprese che operano nel settore. Sotto la lente del Tci, come casi campione, due località che costituiscono mete tradizionali e di grande richiamo turistico: Ischia e Rimini.

In conclusione, il Libro Bianco ricorda che nel nostro Paese l’industria turistica è una forza economica trainante ed è importante che si organizzi in funzione di un suo sviluppo sostenibile, esercitando pressioni sia nei confronti degli enti sia presso gli operatori. Il mix tra la specificità culturale italiana e l’elevato livello di qualità nei servizi offerti possono diventare realmente un punto di forza della nostra presenza sul mercato turistico internazionale. Il Libro Bianco  “Sviluppo sostenibile e competitività del settore turistico”, può essere richiesto contattando il Centro Studi del Tci all’indirizzo e-mail studiericerche@touringclub.it.