Solo piccole incisioni sulla gamba
Frattura del femore? Niente paura: anche per un intervento come questo, fino a poco tempo fa considerato fra quelli pesanti, oggi è stata sperimentata con successo una tecnica mini invasiva. Due piccole ferite di non più di 2 centimetri e cinque viti inserite per via percutanea. Si chiama Tecnica mini invasiva di Gottfried, un ortopedico- traumatologo israeliano di Haifa, e solo da poco tempo è utilizzata anche in Italia.
"Quando si verifica una frattura del femore, il chirurgo che deve operare per mettere la placca tradizionale, dopo aver ridotto la frattura - spiega il prof. Edoardo Carlo Marinoni, direttore della Clinica Ortopedica dell' Università di Milano Bicocca - deve incidere la cute e farsi spazio fra i muscoli, arrivando a scheletrizzare l'osso su cui applicare la placca.
Nel caso del nuovo intervento, invece, dopo una riduzione perfetta della frattura, opera una incisione grande meno di due centimetri, attraverso la quale inserisce una speciale placca d'acciaio lunga e sottile, facendola scendere verso il basso e controllandone, attraverso un apparecchio di brillanza, la posizione su un monitor. Più in basso viene quindi praticata un' altra incisione piccola come la prima, per posizionare perfettamente la placca. Quindi vengono inserite per via percutanea cinque viti, due nella parte alta e tre in basso".
Questo intervento non è sempre possibile, ma solo per le fratture più semplici, quando inoltre è facile ridurle perfettamente. I vantaggi sono molteplici: c'è una perdita minima di sangue e minori rischi di infezione.
"Inoltre, il sistema è stabile, ma elastico - precisa Marinoni - e permette di conseguire ottimi risultati nel paziente anziano che spesso è anche osteoporotico. Infine, dopo questo intervento il paziente può sedersi dopo qualche ora, il giorno dopo può alzarsi in piedi e, se va tutto bene, in 3-4 giorni lasciare l'ospedale".