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Itinerario, il Salento

La Puglia tra semplicità e ricchezza

02 Giu 2004 - 13:10

Per secoli terra di confine tra Oriente e Occidente, la Puglia, e in particolare il Salento, presenta questa doppia personalità nelle sue coste e nelle sue città. In questa terra la semplicità si sposa con palazzi e chiese barocche e moresche.

Lecce - Otranto- Castro - S. Maria di Leuca - Gallipoli - Taranto

Il Salento è una terra particolare, dove si incontrano due mari, lo Jonio e l’Adriatico, e che ha conservato le sue tradizioni attraverso i secoli; dove la natura è ancora incontaminata e che fa concorrenza a le più rinomate mete esotica per la bellezza dei suoi mari. Durante l’itinerario, nel tacco dello stivale, lunghe spiagge sabbiose si alternano a scogliere mozzafiato, lasciando il visitatore sbigottito per la varietà di paesaggi.

IL PERCORSO
Partendo da Lecce si imbocca la statale 543 fino ad arrivare a San Cataldo. Qui ha inizio il percorso costiero in direzione sud. Fino ad Otranto si percorre la statale 611 e poi la 173 fino a Santa Maria di Leuca. Qui si continua lungo la costa fino ad arrivare a Taranto.

LE SOSTE
Fondata dai Messapi intorno al IV secolo a.C. Lecce vanta un lungo passato. Tra i suoi abitanti e colonizzatori ci sono stati in ordine di apparizione i Romani, i Normanni, gli Svevi, gli Angioini e gli Aragonesi. Da visitare rigorosamente a piedi tra viette e piazze, il centro storico si sviluppa attorno a Piazza Sant’Oronzo. Qui una statua del santo domina l’anfiteatro romano, cui resti sono ben visibili.

Attorno i palazzi costruiti tra il ‘500 e il ‘600 sono in stile rinascimentale. Di grande importanza è la Basilica di Santa Croce. La facciata è ornata da mostri e cariatidi, espressioni del barocco leccese, mentre l’interno conserva un certo rigore rinascimentale. Annesso alla chiesa, il convento dei Celestini, ha uno splendido chiostro e ospita ora l’ Amministrazione provinciale e la Prefettura. Da non perdere sono il Duomo e la sua piazza, e il castello.

La città fortificata di Otranto offre al visitatore panorami suggestivi fuori dall’ordinario. Qui la fusione tra Oriente e Occidente sembra essere lampante. Infatti nel 1480 la città venne presa dai turchi per 15 giorni, e i suoi abitanti sono stati uccisi o resi schiavi. La Cattedrale viene considerata una delle più alte espressioni del romanico pugliese e conserva all’interno, sul pavimento che si stende per tutta la chiesa, l’unico mosaico a tema religioso superstite nel Mezzogiorno. Il castello venne fatto costruire dagli Aragonesi, per difendere la città da eventuali attacchi. È possibile visitarlo e dalla sommità si apre un panorama spettacolare.

Da visitare anche la chiesa greco-bizantina di San Pietro, dove sono conservati affreschi nella navata sinistra e nel presbiterio. È consigliata una visita a Capo d’Otranto, il punto più orientale d’Italia, dove grotte naturali si alternano a torri fortificate. A Castro sembrerà di essere in una città appartenente ancora ad un’altra epoca. Qui come ad Otranto, gli scontri con i mori erano frequenti. Anche qui un castello domina il panorama dal mare. Nel tratto di costa fino a Santa Maria di Leuca sono presenti le grotte più famose del salento. Tra le più celebri, Grotta Romanelli, dove sono stati ritrovati graffiti risalenti all’epoca paleolitica e resti di animali, e la Zinzilusa, dove sono presenti stalattiti e stalagmiti.

All’estremità del Salento si stende Santa Maria di Leuca, graziosa cittadina sul mare con un faro e il santuario De Finibus Terrae. La zona intorno a Gallipoli è di grande interesse naturalistico poiché la palude rappresenta una delle soste degli uccelli migratori della zona. Il centro di questo borgo medioevale è davvero affascinante. Il nucleo antico sorge su un isolotto, ed è collegato da un ponte. Da visitare la chiesa di Sant’Agata e la chiesa della Purità. L’itinerario termina a Taranto città di grande interesse artistico.

Da visitare il Museo Archeologico nazionale, una tappa irrinunciabile per chi vuole conoscere la storia della Magna Grecia a partire della preistoriche; Castel S. Angelo e il Duomo.

Benedetta Argentieri

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