Lettera contro le flatulenze di un dipendente dopo le proteste: "L'aria è intollerabile"
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Non sempre la vita negli uffici fila liscia. Anzi. Trovare colleghi con cui trascorrere serenamente le otto canoniche ore è sempre più difficile. Lo sanno molto bene i lavoratori di un ufficio federale del Maryland, negli Stati Uniti, che hanno chiesto l'intervento dei loro superiori a causa delle flatulenze di un loro collega. E dopo mesi di "trattative" è arrivato anche il richiamo scritto. Forse il primo, di questo tipo, nella storia.
"Troppo flatulento", tanto da creare un ambiente "intollerabile" e "ostile" con i colleghi. E' questo il tono della reprimenda formale inviata, in una lettera di cinque pagine, aldipendente federale americano, accusato di "rilasciare odori non piacevoli" per i suoi colleghi di ufficio.
Il 38enne si era difeso presentando prima del richiamo formale la documentazione medica sul suo stato di salute, alla base della flatulenza e che lo ha tenuto lontano dal posto di lavoro per diversi giorni. Una giustificazione che, però, non è servita: nella lettera di richiamo si precisa che "nulla della documentazione presentata indica che la flatulenza è incontrollabile. Si ritiene che sia una condizione da poter tenere sotto controllo".
La saga è andata avanti per mesi prima della reprimenda: in maggio il dipendente era stato avvicinato dai responsabili del dipartimento. Ma nulla era accaduto. Lo stesso si è ripetuto nei mesi successivi fino a quando le lamentele dei colleghi hanno portato a una lettera formale.