LA PROPOSTA

L'Agenzia delle Entrate inglese: "Una tassa sugli interventi estetici"

Ma chirurghi e clienti protestano: "E' sbagliato tassare chi vuole migliorarsi"

17 Ott 2011 - 16:41
 ©  Olycom

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Tempi “duri” per chi ricorre ad un “ritocchino” per essere più bella. Secondo una proposta della HM Revenue & Customs, l’Agenzia delle Entrate d'Oltremanica , chi si vorrà sottoporsi ad un intervento di chirurgia plastica senza che ve ne sia necessità medica, dovrà pagare il 20% di Iva. La proposta è già stata ribattezzata "boob tax" e prevede, in pratica, che il costo medio un intervento di mastoplastica passerà da 5 a 6 mila sterline, permettendo al fisco di incassare 500 milioni di pound.

I chirurghi estetici britannici sono già sul piede di guerra. “La proposta dell’HMRC è potenzialmente dannosa per per molti pazienti” tuona Fazel Fatah, presidente dell’Associazione britannica di chirurgia estetica “perché scorda che ogni cura estetica ha uno scopo medico, cioè quello di stare meglio con se stessi”.

Ma non sono solo i chirurghi ad essere contrari alla “boob tax”, ma anche i clienti. Simbolo della protesta, è Imogen Thomas, modella gallese che, con le sue forme extralarge, frutto delle meraviglie della chirurgia estetica, è stata la fiamma, tra gli altri, di Ryan Giggs, giocatore del Manchester United. La "maggiorata, infatti, ha dichiarato di essere spaventata dal fatto che il Governo usi il suo silicone per pagare il debito pubblico: “significherebbe colpire le donne che vogliono semplicemente migliorarsi”.

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