DA COSA SI RICONOSCONO

Pitti Uomo, stile da vendere: cosa fare per essere un “Peacock”

Presenze fisse, si vedono a Firenze per il salone più importante a livello globale dedicato alla moda maschile. Da cosa si riconoscono

12 Gen 2023 - 07:00
 © Afp

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A Pitti Uomo i più fotografati sono sempre loro. In senso strettamente letterale, il termine vuol dire “pavone”. Parliamo dei “Peacock”, presenze fisse e insostituibili del salone più importante a livello globale dedicato alla moda maschile e al lifestyle contemporaneo. Belli, bellissimi, questi assidui frequentatori degli spazi della Fortezza da Basso a Firenze hanno uno stile inconfondibile. Che scopriamo da vicino.

Pitti People, non solo “Peacock”: il look di chi va al salone

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© Sito ufficiale  | Pitti People, non solo “Peacock”: il look di chi va al salone© Sito ufficiale  | Pitti People, non solo “Peacock”: il look di chi va al salone© Sito ufficiale  | Pitti People, non solo “Peacock”: il look di chi va al salone© Sito ufficiale  | Pitti People, non solo “Peacock”: il look di chi va al salone

© Sito ufficiale | Pitti People, non solo “Peacock”: il look di chi va al salone

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Elegantissimi, i Peacock di Pitti hanno un look impeccabile e molto studiato, da dandy contemporanei, all’insegna di una certa originalità. Indossano abiti rigorosamente sartoriali, cappotti e impermeabili dal taglio classico, scarpe stringate e mocassini, bretelle, cappelli a tesa larga, occhiali da sole, sciarpe leggere e foulard. Hanno borse, cartelle, shopper in pellami pregiati.  Non disdegnano colori vistosi e fantasie, tessuti jacquard, quadri e motivi etnici, righe e tartan. Dal portamento fiero e sicuri di loro stessi, curano molto anche barbe e baffi. Si muovono, in genere, in gruppo, per catalizzare l’attenzione dei presenti e avere un maggior impatto visivo. Catturati gli obiettivi dei fotografi, posano o si muovono con nonchalance.

Proprio ai Pitti Peacocks, qualche anno fa, il regista Aaron Christian ha dedicato un mockumentary, una sorta di documentario in chiave scherzosa, “The Life of Pitti Peacocks”, contribuendo a crearne il mito.

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