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Hard ma ecologico: un video di Pornhub finanzierà il riciclo della plastica

"Il porno più sporco di sempre" è ambientato su una spiaggia piena di rifiuti: chi lo guarderà fino in fondo...

pornhub plastic free
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Tra tutte le categorie disponibili su Pornhub, difficilmente ci si potrebbe immaginare quella plastic free. Eppure il sito hard più famoso al mondo, con oltre 100 miliardi di visualizzazioni all'anno, ha deciso di fare la propria parte nella battaglia all'inquinamento dei mari. Lo fa producendo un cortometraggio porno. La differenza rispetto agli altri? Per ogni visualizzazione l'azienda devolverà denaro a Ocean Polymers, no-profit impegnata nella raccolta e nel riciclo della plastica.

Tutta una sporcizia - Si chiama “The dirtiest porn ever” - il porno più sporco di sempre - ed è un video in pieno stile Pornhub, ma con un'ambientazione particolare: la coppia protagonista Leolulu, uno dei canali amatoriali più seguiti sul sito, si esibisce in un amplesso nel bel mezzo di una spiaggia piena di rifiuti. Come recita il comunicato stampa della multinazionale canadese, la scena è girata in una delle spiagge più sporche del mondo. Il video può già contare 5,5 milioni di visualizzazioni ma, attenzione, il regolamento è chiaro. Per far partire la donazione a Ocean Polymers è fondamentale guardare tutti i 12 minuti, non un secondo di meno. “A Pornhub abbiamo un motto: più è sporco, meglio è - si legge durante il trailer - ma anche per noi c'è un limite”.

Ispirare il cambiamento - “Gli scienziati prevedono che in 30 anni negli oceani ci sarà più plastica che fauna marina”. Commenta così il lancio dell'iniziativa Corey Price, vice-presidente di Pornhub. “L'inquinamento degli oceani è diventato il più grande problema del nostro tempo - continua Price - per questo è imperativo usare la nostra piattaforma per aumentare la consapevolezza e ispirare il cambiamento”. Negli anni la produzione di plastica è passata dai 2 milioni di tonnellate del 1950 ai 381 milioni di tonnellate nel 2015. Ogni anno 6,5 milioni di tonnellate di plastica vengono riversate in mare, la metà delle quali è lunga durata: ciò significa che serviranno centinaia di anni prima che si smaltisca.

Un problema comune - Essere supportati da una piattaforma hard può sembrare strano, ma la risonanza dell'iniziativa non dispiace a Heather Wigglesworth, executive director della no-profit: “Siamo entusiasti che Pornhub abbia deciso di utilizzare il proprio brand per un'azione così positiva. Siamo tutti parte del problema e dobbiamo lavorare insieme per trovare soluzioni”. Il mondo del porno, va detto, non può definirsi del tutto green. Come segnala Startupitalia, secondo The Shift Project, gruppo di esperti francese, solamente l'emissione del traffico Internet riconducibile ai siti hard è responsabile dell'emissione di 300 mila tonnellate di CO2 all'anno: l'industria a luci rosse online, in pratica, produrrebbe lo 0,2% dell'inquinamento globale.