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Coronavirus, seconda ondata in Europa | Guarda la settima puntata di "Giovane Europa in Emergenza"

La rubrica di Tgcom24 è andata in onda giovedì 15 ottobre ed è realizzata in collaborazione con il Parlamento europeo

Preoccupa l'aumento dei contagi di coronavirus in quasi tutti gli Stati europei. La settima puntata di "Giovane Europa in Emergenza", la rubrica di Tgcom24 realizzata in collaborazione con il Parlamento europeo, si concentra proprio sulla seconda ondata di Covid-19 che sta investendo l'Europa. Ne abbiamo parlato con due ospiti: Nicola Danti, europarlamentare di Italia Viva, e Raffaele Stancanelli, eurodeputato di Fratelli d'Italia. 

Sassoli: “Situazione grave, prossima plenaria sarà in remoto” - Il Parlamento europeo è in prima linea di fronte a questa emergenza. Con rammarico, il presidente David Sassoli in una conferenza stampa a margine del Consiglio europeo ha annunciato che la plenaria prevista per la prossima settimana non sarà più a Strasburgo ma a Bruxelles e che si terrà in remoto. 

 

"La democrazia parlamentare ne risente un po', ma, in questi mesi, il Parlamento ha preso decisioni importanti e quindi comunque c'è stato anche se in una situazione emergenziale come quella abbiamo vissuto e che purtroppo stiamo rivivendo ora", dichiara Danti. 

 

La mappa comune del Covid - C'è un progetto molto importante a cui stanno lavorando i governi degli Stati membri: una mappa comune del Covid che una volta redatta consentirà di avere una visione d'insieme dell'andamento dei contagi in Europa che si baserà su criteri comuni. "E' la prima iniziativa dal punto di vista sanitario in cui i governi dell'Ue stanno cercando di ragionare assieme ed evitare le discrasie che ci sono state nei mesi scorsi. Un'iniziativa positiva", spiega Stancanelli.

 

Le app di tracciamento - C’è stato molto scetticismo nei confronti delle app di tracciamento da parte di diversi Stati europei. "Non si è data abbastanza importanza alla possibilità di tracciare i contatti delle persone garantendo l'anonimato e questo è stato uno dei grossi limiti dei governi. E' anche vero che se tramite app scopro di essere venuto a contatto con un positivo poi devo poter fare un test nell'arco di poche ore e non di giorni, altrimenti la sfiducia aumenta", afferma Danti. 

 

Nuovo lockdown? - Torna lo spettro di un possibile lockdown in Europa. E' possibile? "Il lockdown a livello europeo non mi pare proponibile, ma non lo è nemmeno a livello nazionale. Una nuova chiusura rappresenterebbe un colpo mortale alle attività economiche e all'occupazione. E' necessario valutare caso per caso e intervenire in maniera localizzata", commenta Stancanelli. 

 

La situazione nei Paesi Ue - La situazione più critica è quella della Francia. Il presidente Macron ha annunciato il coprifuoco notturno dalle 21 alle 6 a Parigi, Grenoble, Lille, Lione, Marsiglia, Montpellier, Rouen, Saint-Etienne e Tolosa. La mascherina è obbligatoria non solo al chiuso ma anche all'aperto, ci si può riunire al massimo in 6 persone. Al momento non è stata data nessuna limitazione per quanto riguarda la libera circolazione.

 

In Germania è stata decretata la chiusura di bar e ristoranti dalle 23. Vi è, inoltre, il divieto di assembramento sopra le 10 persone; la mascherina torna ad essere obbligatoria anche all'aperto e a chi proviene dalle zone a rischio si consiglia di evitare viaggi e pernottamenti.

 

In Spagna, bar e ristoranti chiusi per 15 giorni in Catalogna, dove è stata anche prevista una riduzione della capienza di centri commerciali e palestre. A Madrid lo stato è quello di un lockdown parziale già da diversi giorni e vi è il divieto di spostamento qualora non sia motivato da esigenze lavorative, scolastiche, di salute o di assoluta urgenza e quello di riunirsi sopra le 6 persone.

 

Situazione molto seria anche in Belgio, dove sono state imposte delle misure restrittive: oltre alla mascherina obbligatoria, a Bruxelles, epicentro del contagio nel Paese, sono stati chiusi per un mese bar e caffè, è stato imposto il divieto di invitare più di tre ospiti, nonché la chiusura parziale di sale sportive e palestre. I ristoranti devono essere chiusi dopo le 23 e il pubblico è vietato nelle competizioni sportive.

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