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Regionali, affluenza alle 23 al 29,72%, in forte calo rispetto al 2018 | Meloni: "Elezioni importanti, andate a votare"

Alle stesse consultazioni precedenti, alle 23 aveva votato il 70,63% degli aventi diritto. Sono oltre 13 milioni gli italiani chiamati alle urne. Prevista l'elezione diretta di presidente e Consiglio. No ballottaggio

L'affluenza alle urne alle ore 23 è del 29,72% secondo i dati del Viminale relativi ai 1.882 Comuni chiamati al voto per le elezioni Regionali di Lombardia e Lazio.

Forte calo dei votanti rispetto alle precedenti omologhe, quando però si votò in un solo giorno, con un’affluenza del 70,63%. Meloni interviene con il suo appello: "Sono elezioni importanti, andate a votare". I seggi si sono chiusi alle 23 di domenica e riapriranno lunedì dalle 7 alle 15. Al termine delle operazioni avrà inizio lo scrutinio. Per questo turno elettorale le sezioni sono 9.254 per la Lombardia per un totale di 1.504 Comuni e 5.306 sezioni per il Lazio suddivise in 378 Comuni. In totale gli elettori chiamati al voto nelle due Regioni sono oltre 13 milioni.

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Affluenza alle 23

  I dati relativi alla totalità dei 1.882 comuni al voto per le regionali di Lombardia e Lazio testimoniano un'affluenza alle ore 23 del 29,72% (era stata del 70,63% alle precedenti omologhe). Lo rende noto il sito del Viminale. In Lombardia (1.504 comuni su 1.504) l'affluenza è del 31,78% (nel 2018 alla stessa ora e con lo stesso numero di comuni aveva votato il 73,11%). Nel Lazio (378 comuni su 378) è del 26,28% (66,55%). Nel 2018 si votò in una sola giornata. 

L'appello di Giorgia Meloni: "Andate a votare"

 Uscendo dal seggio di Roma dove è andata a mettere la sua scheda nell'urna, Giorgia Meloni ha affermato: "È un'elezione importante, quindi spero che l'affluenza sia adeguata a una scelta come quella che si deve fare per Regioni così strategiche per una nazione. Quindi andate a votare". 

 

Il risultato della consultazione, che eleggerà i nuovi presidenti e i Consigli regionali delle due più popolose Regioni italiane, sarà anche il primo banco di prova del governo dopo le elezioni politiche del 25 settembre.

 

La sfida nel Lazio

 Qui la corsa è a cinque: Alessio D'Amato (centrosinistra e Terzo Polo), Francesco Rocca (centrodestra), Donatella Bianchi (M5s e altre liste di sinistra), Rosa Rinaldi (Unione popolare) e Sonia Pecorilli (Partito Comunista Italiano).  

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La sfida in Lombardia

 Questi i candidati e le coalizioni: Attilio Fontana conta su Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia, oltre che sulla sua lista civica. Letizia Moratti è in lizza oltre che col sostegno del Terzo polo, anche con quello della sua lista civica. Pierfrancesco Majorino è appoggiato dal Pd, dal M5s, dell'alleanza VerdiSinistra e Reti Civiche e della sua lista civica. Mara Ghidorzi, la quarta sfidante, è invece la candidata di Unione popolare.

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Come si vota

 La scheda elettorale è di colore verde. L'elettore ha tre opzioni: votare per il candidato presidente (e la scelta non si estende alle liste collegate), votare per candidato presidente e una lista (nel caso si selezioni solo sulla lista la preferenza di estende anche al candidato) o optare per il voto disgiunto, cioè scegliere una lista e un candidato governatore non collegato. È possibile esprimere una o due preferenze per i candidati al Consiglio regionale: basta scrivere il cognome del candidato, o nome e cognome, accanto al simbolo della lista a cui appartiene. Nel caso si esprimano due preferenze, devono riguardare due candidati di sesso diverso pe rispettare la cosiddetta parità di genere. Se si scelgono due uomini o due donne la seconda scelta sarà annullata. Lo spoglio inizierà lunedì subito dopo la chiusura dei seggi. Per votare occorre, come di consueto, un documento d`identità e la tessera elettorale.

 

Non previsto il ballottaggio

 La legge elettorale prevede l'elezione diretta sia del presidente di Regione sia del Consiglio regionale, in un'unica tornata, a suffragio diretto. Non è previsto il ballottaggio: vince chi prende più voti. I consiglieri regionali sono eletti con criterio proporzionale, sulla base di liste circoscrizionali concorrenti, con l'applicazione di un premio di maggioranza. La coalizione del presidente eletto ottiene almeno il 55% dei seggi in Consiglio regionale, se il candidato presidente ottiene il 40% dei voti, e almeno il 60% se supera il 40%. In Lombardia, poi, vige la regola secondo cui la coalizione vincente non può avere più del 70% dei seggi dell'intero Consiglio regionale. I consiglieri eletti saranno rispettivamente 80 in Lombardia (12 il numero delle circoscrizioni) e 51 nel Lazio (5 circoscrizioni). Le elezioni regionali prevedono la possibilità del voto disgiunto.

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