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Elezioni, Gentiloni: "Accelerare sul Pnrr, non ricominciare da zero" | La Lega al Pd: "Stop candidati anti-Israele"

Si amplia il terreno di scontro tra i partiti: polemiche anche sui confronti Tv. Conte contro Letta per un post pro-Draghi: "Esci dalla nostalgia"

Tgcom24

Mentre tra i partiti resta allo il livello di scontro politico, Paolo Gentiloni si inserisce nel dibattito sottolineando l'importanza del Pnrr.

"Bisogna accelerare sui piani, non ripensare o ricominciare da capo. Se c'è qualcosa di concreto da modificare, le porte a Bruxelles son aperte", sottolinea il commissario Ue agli Affari economici. E Letta, replicando alla proposta della Meloni di rivedere il Pnrr, fa muro e avvisa il centrodestra: "Il Piano va attuato così com'è. La rinegoziazione non è la strada da percorrere". Ma a lui replica Conte: "Esci dalla nostalgia di Draghi". Contro Letta interviene poi anche la Lega per un intervento contro Israele di Raffaele La Regina, segretario regionale della Basilicata del Pd.

 

 

Israele, la Lega contro il Pd - "Praticamente, ogni giorno il Pd di Letta è protagonista di un nuovo scandalo - scrivono i capigruppo del Carroccio a Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo -. Prima le alleanze fatte e smentite in poche ore, poi la rissa per le liste, quindi un giovane dirigente emiliano che vandalizza il memoriale del terremoto, infine i candidati che attaccano Israele e i dirigenti che urlano minacce di morte in mezzo alla strada. Il Pd è spaventoso, ora Letta fermi la candidatura dell'ennesima militante che si scaglia contro Israele come Rachele Scarpa. Quale vergogna dobbiamo aspettarci domani?".

 

I due casi - Intanto proprio La Regina, un cui meme del 2020 con la frase "gli alieni e lo Stato d'Israele hanno un punto in comune: non esistono" aveva scatenato la polemica, ha rinunciato alla candidatura alla Camera, lasciando il posto al Sottosegretario agli Affari europei, Enzo Amendola. Per quanto riguarda Rachele Scarpa, il "casus belli" - sollevato da Giovanbattista Fazzolari (FdI) e da Andrea Orsini (Forza Italia) - è ancora una volta un post pubblicato nel 2021. Citando anche Human Right Watch, la Scarpa parla di "regime di apartheid di Israele" e di "atti di guerra e di repressione nei confronti dei civili da parte del governo israeliano". Parole sulle quali è intervenuto direttamente il leader leghista, Matteo Salvini: "Troppi esponenti del Pd parlano come estremisti islamici: una vergogna". Immediata la replica della candidata veneta, che parla di una "legittima critica alla politica del governo israeliano, quando in passato in nome del diritto di difesa è arrivato a colpire la popolazione civile", e ricorda che "la mia militanza politica è iniziata dal viaggio nel campo di concentramento di Auschwitz e ritengo una priorita' assoluta lottare contro razzismo e antisemitismo".

 

 

Lo scontro sui confronti Tv - Altro terreno di scontro è poi relativo ai confronti Tv: mentre si discutono regole e partecipanti (ancora tutti da stabilire), la polemica è sull'appuntamento in prima serata a ridosso del voto da Bruno Vespa il 22 settembre. Secondo il Corriere della Sera, infatti, la serata sarebbe un faccia a faccia tra Enrico Letta e Giorgia Meloni, ma Carlo Calenda non ci sta: "Vogliono continuare questa stucchevole telenovela Sandra e Raimondo. Oggi scriveremo agli editori e ad Agcom. Accettare diktat da due dei quattro leader delle coalizioni è una violazione della parità di trattamento che i media offrono in ogni paese democratico". E chiede formalmente "di organizzare un confronto a quattro e di non sottostare a richieste inaccettabili". Gli fa eco l'alleato e leader Iv Matteo Renzi, che fa i nomi dei quattro possibili invitati: "Meloni, Letta, Calenda e Conte. Gli italiani hanno dovere di sapere tra M5s, Terzo polo, Pd e alleati, e centrodestra chi è più credibile".

 

Note e polemiche - Prese di posizione alle quali ha risposto la redazione del programma: "Alla prima serata di Porta a porta di giovedì 22 settembre che ospiterà il confronto di un'ora tra Enrico Letta e Giorgia Meloni moderato da Bruno Vespa sono stati invitati a partecipare anche Matteo Salvini, Giuseppe Conte, Silvio Berlusconi, Luigi Di Maio e Carlo Calenda. Ciascuno sarà intervistato per mezz'ora con modalità da stabilire". Una nota che però non sono non ha placato gli animi ma, anzi, ha rinfocolato la polemica. Tanto che contestano anche i co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli e Eleonora Evi e il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, per i quali "è evidente una palese violazione della par condicio se rimanesse questo schema". Mentre +Europa lamenta l'assenza nell'elenco di Emma Bonino.

 

 

Conte contro Letta per Draghi - Altro terreno di scontro politico, questa volta tra il M5s e il Pd, è la caduta del governo Draghi. A Letta che ricordava come "esattamente un mese fa Conte, Berlusconi e Salvini facevano cadere un governo che stava cercando di ridurre le tasse sul lavoro per avere una mensilità in più alla fine dell'anno", il leader M5s risponde per le rime. "Caro Enrico, possiamo anche illuderci che con Draghi 'sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno'. Esci dalla nostalgia, la realtà dell'agenda Draghi sono 6 euro in più al mese per i lavoratori a più basso reddito".

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