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Elezioni, cosa sono e come vengono assegnati i collegi uninominali

Rappresentano un terzo del totale e vengono regolati dal principio maggioritario: vince l'unico candidato che ottiene un solo voto in più 

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Ansa

Il 25 settembre gli italiani voteranno per la prima volta dopo l'approvazione del referendum sul taglio dei parlamentari.

Questo, oltre a implicare la riduzione da 945 a 600 del numero dei parlamentari eletti, ha reso necessario una ridefinizione dei collegi elettorali, ovvero le porzioni di territorio in cui viene suddivisa l'Italia per eleggere i rappresentanti in Parlamento. Anche i collegi però devono tener conto della natura ibrida tra maggioritario e proporzionale, propria della legge elettorale vigente, il Rosatellum. Per questo motivo ne esistono di due tipi: i collegi uninominali e quelli plurinominali. Vediamo come funzionano i primi.

Legge elettorale, come funziona il Rosatellum

Cosa sono i "collegi uninominali" - Si chiamano "uninominali" i collegi in cui si elegge un solo rappresentante, in quanto a ogni collegio corrisponde un solo seggio (al contrario dei "plurinominali" in cui se ne elegge più di uno). I primi vengono assegnati con metodo maggioritario: vince l'unico seggio in palio il candidato della coalizione - o dell'unico partito di cui è capolista - che prende un voto più degli altri. I secondi invece, in base al principio proporzionale, vengono distribuiti tra i partiti attraverso un complesso meccanismo. 

Perché esistono due tipi collegi - Prima di capire come vengono assegnati, è importante specificare che il sistema dei collegi elettorali è stato introdotto per garantire la rappresentanza politica, in quanto i confini dei collegi sono stabiliti in base al numero degli elettori residenti e altri criteri in modo tale che le aree ottenute abbiano pari peso in termini di elettori presenti. La distinzione tra uninominali e plurinominali è però funzionale all'attuazione del Rosatellum. Circa un terzo dei seggi viene assegnato in collegi uninominali, e altri due in quelli proporzionali. Per fare il conto numerico di quanti sono, sia per la Camera che per il Senato, è necessario fare ancora un passo indietro.

Quanti collegi uninominali - Prima che in collegi, il Paese viene diviso in circoscrizioni. Con questo termine si indicano le suddivisioni territoriali più grandi che comprendono al loro interno un certo numero di collegi. Anche quest'anno, come nel 2018, sono state individuate 28 circoscrizioni per la Camera e 20 per il Senato. I collegi vengono redistribuiti tra queste in base alla popolazione. Ora, esclusi i 12 collegi della circoscrizione estero - 8 alla Camera e 4 al Senato -, ne restano 588. In base alla composizione attuale del Parlamento, 392 vanno alla Camera e 196 al Senato. Nello specifico però gli uninominali rappresentano circa un terzo del totale: conti alla mano ciò significa che 147 spettano alla Camera e 74 al Senato.

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