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Via libera al bonus "padri separati": assegni fino a 800 euro

L'assegno verrà versato direttamente ai figli, a patto che ci sia una riduzione del reddito dovuto alla pandemia

Mancano solo le firme dei ministri interessati, ma il decreto che introdurrà il bonus per genitori separati è finalmente pronto.

Il sostegno, che potrà arrivare fino a 800 euro, verrà erogato direttamente ai figli, a patto che chi ne faccia richiesta dimostri di non riuscire più a pagare l'assegno di mantenimento a causa di un calo di reddito dovuto al Covid.

 

La misura - Il complicato iter di scrittura del decreto attuativo è finalmente pronto. Dopo mesi diventa realtà la norma che introduce il cosiddetto "bonus padri separati". Nonostante la norma, contenuta inizialmente già nel decreto Sostegni del maggio del 2021, si riferisca a entrambi i genitori, la formula abbreviata è dovuta la fatto che sono più i padri che le madri a dover versare gli alimenti. In ogni caso, i vincoli da rispettare sono gli stessi per entrambi i genitori: "ll contributo - si legge nel testo - spetta al genitore in stato di bisogno che deve provvedere al mantenimento proprio e dei figli minori, nonché dei figli maggiorenni portatori di handicap grave, conviventi, che non abbia ricevuto, del tutto o in parte, l'assegno di mantenimento a causa dell'inadempienza del genitore".

A chi si rivolge - La norma, per la quale sono stati destinati 10 milioni di euro, non impone un particolare stato civile. Anzi, i tempi per l'approvazione del decreto si sono dilungati proprio perché la sua formulazione iniziale era stata definita inapplicabile in quanto discriminatoria. Il punto considerato problematico riguardava l'aver destinato il sostegno ai "genitori divorziati o separati", formula che di fatto escludeva dai beneficiari le coppie di fatto.

 

I vincoli di reddito - Nello specifico il reddito del richiedente, nell'anno in cui si chiede il sostegno, deve essere "inferiore o uguale" a 8.174,00 euro. Per poter beneficiare dell'aiuto chi è tenuto a pagare gli alimenti deve aver "ridotto o sospeso la propria attività lavorativa a decorrere dall'8 marzo 2020 per una durata minima di novanta giorni o per una riduzione del reddito di almeno il 30% rispetto a quello percepito nel 2019". Il contributo, precisa poi la norma, viene "erogato esclusivamente ai genitori che non abbiano ricevuto l'assegno di mantenimento o lo abbiano ricevuto in maniera parziale nel periodo compreso tra l'8 marzo 2020 e il 31 marzo 2022".

 

Tempi e modi di erogazione - L'assegno, il cui valore verrà stabilito in base alle condizioni del richiedente, verrà versato in una soluzione unica e per un massimo di un anno, fino a esaurimento fondi. Per ricevere il sostegno sarà necessario presentare una domanda contenente, fra l'altro, l'importo dell'assegno di mantenimento e l'ammontare delle somme non versate dall'ex coniuge, ma per conoscere modalità e scadenze bisognerà attenderne la pubblicazione su sito del dipartimento per politiche della famiglia.

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