FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Unicredit valuta un nuovo piano di esuberi: a rischio 10mila posti

Lo scrive Bloomberg, lʼazienda non conferma. La maggior parte dei tagli in Italia. E Masi minaccia una "battaglia durissima"

Unicredit valuta un nuovo piano di esuberi: a rischio 10mila posti - foto 1
lapresse

Unicredit sta considerando di tagliare fino a 10mila posti e di ridurre fino al 10% i costi operativi nell'ambito del nuovo piano strategico che verrà presentato a dicembre.

Lo scrive Bloomberg citando persone vicine alla situazione. Sui tagli i numeri sono ancora in fase di revisione e potrebbero essere molto più bassi. Molti degli esuberi potrebbero interessare la forza lavoro in Italia. Un portavoce del gruppo declina qualsiasi commento.

I licenziamenti coinvolgeranno principalmente il personale in Italia, dove la compagnia ha il maggior numero di dipendenti, ma anche altri paesi, hanno spiegato le fonti sentite da Bloomberg.

Secondo Bloomberg UniCredit si unisce ad altre grandi banche europee che tagliano i costi e riducono il numero di posti di lavoro mentre cercano di adattarsi a bassi tassi di interesse che rendono più difficile per gli istituti di credito aumentare le entrate. Deutsche Bank ha in programma di tagliare 18mila posizioni in una radicale revisione, mentre Société Générale ad aprile ha annunciato piani per ridurre 1.600 posti di lavoro a livello globale e uscire dalle attività ad alta intensita' di capitale.

Mustier: "Non possiamo far crescere i ricavi, interverremo sui costi" - Il nuovo piano strategico di Unicredit "avrà come presupposto la crescita organica". Questo aveva affermato l'ad di Unicredit, Jean Pierre Mustier, in una intervista a Milano Finanza venerdì scorso, a proposito delle strategie future della banca di piazza Gae Aulenti. Come obiettivo Mustier parla di "efficienza, che sarà una leva fondamentale in un contesto di debole crescita economica e di tassi negativi che ci aspettiamo per i prossimi anni in Europa. In questo contesto - aggiungeva - non è credibile una strategia basata sulla crescita dei ricavi. Bisognerà muovere più leve e lavorare sia sulla stabilizzazione delle fonti di reddito che sul controllo dei costi". Un intervento sui costi, una notizia che aveva messo i sindacati subito in allerta.

Masi (Uilca): "Un dramma, sarà battaglia durissima" -  Se le indiscrezioni di 10 mila esuberi nel nuovo piano di Unicredit dovessero essere confermate, il segretario generale della Uilca, Massimo Masi, promette una "battaglia durissima". Masi ribadisce la propria preoccupazione di fronte ad un gruppo che "parla solo di riduzione dei costi, dimenticandosi dei ricavi" e definisce la situazione "uno stillicidio, un dramma perché non si che tipo di banca sarà". Masi, che in occasione del prossimo incontro il 30 luglio con l'Abi sul contratto chiederà maggiore chiarezza a Unicredit, si dice "arrabbiatissimo perché così non si può andare avanti".